Page 202 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
P. 202
202 il 1918. la Vittoria e il Sacrificio
a conferenze loro riservate, gli ufficiali venivano coinvolti in conversazioni “oc-
casionali” alle mense di battaglione. Solo agli ufficiali venivano distribuiti libri,
18
riviste ed opuscoli, che non si riteneva utile offrire alla truppa ignorante .
L’intuizione di Capello denotò un nuovo atteggiamento di una parte dell’uf-
ficialità verso i sottoposti. Non più lontananza ed indifferenza della classe degli
ufficiali verso la base dell’esercito, ma un primo tentativo di comunicazione. I
soldati non erano più massa amorfa da comandare con la sola coercizione, ma
uomini da comprendere e dai quali sforzarsi di essere capiti: «Scopo unico delle
conferenze: […] farsi comprendere interamente dalla massa dei soldati ed avvin-
19
cerne l’animo ». Si trattò di un progetto di educazione paternalista e forse vel-
leitario, comunque di una certa ampiezza perché coinvolgeva un’intera armata.
L’intuizione del generale non era una novità per il paese, dove soprattutto gli
interventisti democratici avevano proposto di approfittare della guerra per una
pedagogia di massa, ma doveva apparire rivoluzionaria nelle fila dell’esercito
cadorniano, incapace di capire che la guerra mondiale aveva scardinato i criteri
della guerra tradizionale anche per quanto riguardava la gestione delle truppe:
non si trattava più di comandare un esercito di caserma, ma di civili in uniforme.
L’affidare i discorsi patriottici solo ai militari, svolgere una propaganda specifica
per i soldati ed una per gli ufficiali inferiori erano un progresso tecnico rispetto al
passato; sforzarsi di comunicare con i soldati fu un progresso umano. Il servizio
p recepì queste innovazioni e le sviluppò, cercando di rimediare alla passività
delle conferenze che, isolate da una parallela azione di assistenza, potevano ri-
sultare sterili.
2. IstItuzIone e svIluppo
Nelle ultime settimane del 1917, dopo la rotta di Caporetto e la vittoriosa re-
sistenza sul piave, il comando supremo inviò in ogni armata agenti e funzionari
di pubblica sicurezza per un’indagine sui militari e sulle popolazioni che risie-
devano nelle zone di guerra . L’ipotesi che a Caporetto si fosse verificato uno
20
sciopero militare da parte dei soldati angustiava i vertici militari, che, per tutta la
18 5ª armata, Relazione circa l’ufficio propaganda, circ. 287/I.p., 11 gennaio 1918, firmata Ca-
pello, aUS.SME, F2/102/2. (La 2ª armata dopo il disastro di Caporetto assunse l’ordinativo di
5ª). Come ha notato seMa, “Cose piccole” e “piccole cose”, cit, p. 62, è tipica della letteratura
antigiolittiana primo novecentesca l’analisi dei quadri ufficiali inferiori insufficienti alla loro
missione di educatori civici dei soldati perché “provenienti dalla borghesia egoista e senza
coscienza nazionale”.
19 2ª armata, Conferenze morali alle truppe, circ. 13636/S.R., 8 ottobre 1917, firmata Capello.
aUS.SME, E1/115/Conferenze.
20 Comando supremo, servizio informazioni, sezione R, Foglio d’ordine della sezione U di que-
sto servizio, circ. 1297/S del 29 gennaio 1918, firmata o. Marchetti. archivio Centrale dello
Stato (da qui aCS), Ministero dell’Interno, a5G, I guerra mondiale, 28.41.8.

