Page 274 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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             Angelo Roncalli vive la sua vita, “impregnato” di questo “timor di Dio”:
             •  nella fede dei semplici, citando Santa Bernadette, giovane ragazza, povera e
                quasi analfabeta, a cui appare la Madonna di Lourdes (Lourdes-Francia 11
                febbraio 1858) e, quindi, di fatto, in coerenza con quanto recita il Vangelo di
             Matteo: “Ti rendo lode padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nasco-
                sto queste cose ai sapienti e ai dotti e le hai rivelate ai piccoli.” (capitolo 11,
                versetto 25);
             •  nella penitenza e nella misericordia, che contribuiscono, in ogni persona e
                in ogni popolo, a crescere nella ascesi personale e nella tolleranza collettiva,
                evitando e superando le tentazioni del fare “troppa politica” (Gda 578) e  del-
                la prepotenza delle razze: “ogni razza, ogni popolo vuole la dominazione del
                commercio che è ricchezza, che è denaro …” (Gda 578); “ah! l’albagia delle
                razze … I peccati dei popoli vanno ripartiti fra gli individui. Chi di noi può
                dire di non aver qualche parte di colpa nella sventura generale? … Ebbene,
                sappiamo soffrire come Gesù e Maria, cioè con serenità, esercitando la carità
                tutti, facendo tesoro di tutto: (e qui conclude la riflessione con la citazione,
                in latino, del Salmo 126, versetto 5) Chi semina nelle lacrime, mieterà nella
                gioia” (Gda 579);
             •  nella preghiera, che “… apre il fiume della vita vera … come Iddio l’abbia
                voluta costituire il vincolo fra il cielo e la terra, e come tutto abbia promesso
                alla preghiera” (Gda 580). Una preghiera, la cui efficacia non dipende dall’e-
                sito previsto da chi prega, ma che tiene comunque, conto dell’umana natura
                e delle sue obiezioni, lasciando a Dio il compito di rispondere, come Lui
                solo può fare: “Lo so, lo so, la grave obiezione che si fa: abbiamo pregato
                tanto, ma il Signore fa il sordo, e poi tutti lo pregano, anche i nostri nemici,
                per ottenere appunto quello che è un disastro per noi. … lasciamo al Signore
                l’impegno di risponderci.” (Gda 580).
             parole evidenti che non lasciano molto spazio ad ulteriori considerazioni: il sen-
             so religioso di Dio, nella vita di Don angelo Roncalli, è una delle chiavi interpre-
             tative fondamentali, per comprendere la sua spiritualità di vita.

             Il Sergente di Sanità e il Cappellano Militare
                Come pensare il proprio futuro? Come non desiderare di far parte di categorie
             pubblicamente prestigiose o, quantomeno, più attinenti al “ceto sociale” a cui si
             appartiene? Come non provare frustrazione, di fronte ad attese “inspiegabili” e
             palesemente “ingiustificabili”, se non addirittura manifestamente contradditto-
             rie, rispetto alle proprie scelte di vita e alle proprie convinzioni?

                Così risponde Don angelo Roncalli, nei giorni della sua “chiamata alle armi”,
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