Page 413 - Il 1918 La Vittoria e il Sacrificio - Atti 17-18 ottobre 2018
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Relazioni di chiusuRa 413
Considerazioni sulla dimensione militare del 1918
gen. isp. Capo Basilio Di MArtinO 1
The high tide – King Alfred cried –
the high tide and the turn
G.K. Chesterton, The ballad of the White Horse
el guardare con gli occhi di oggi agli
N eventi del 1918 può sembrare che l’esito
del conflitto fosse ormai segnato, grazie soprat-
tutto al concretizzarsi dell’intervento statuni-
tense e agli effetti di lungo termine del blocco navale che escludeva gli Imperi
Centrali dall’accesso alle materie prime e li stava portando lentamente all’esau-
rimento. Con questa chiave di lettura la campagna del 1918, per usare la termi-
nologia dell’epoca, finisce col perdere di importanza, e questo è ancor più vero
per quanto riguarda il fronte italo-austriaco, secondo una certa impostazione sto-
riografica che liquida in modo sbrigativo il successo finale delle armi italiane
declassandolo a una gigantesca azione di rastrellamento ai danni di un esercito
austro-ungarico ormai in dissoluzione. E’ una ricostruzione che non tiene conto
della realtà dei fatti, che ignora la formidabile minaccia rappresentata ancora
nella primavera del 1918 dalle armate degli Imperi Centrali, che sottovaluta il
peso di un avverbio, “lentamente”, riferito all’azione del blocco navale, che non
tiene conto del tempo ancora necessario all’esercito statunitense per dispiegare
tutta la sua forza, e che infine trascura le valutazioni dei governi dell’Intesa nel
corso di quell’ultima estate di guerra.
Ancora all’inizio di agosto, infatti, era convinzione diffusa che ben difficil-
mente il conflitto si sarebbe concluso entro l’anno e anche le prospettive per il
1919 erano incerte. In un rapporto inviato al generale Diaz, e in copia al presi-
dente del Consiglio dei Ministri, Vittorio Emanuele Orlando, e al ministro del-
la Guerra, tenente generale Vittorio Zupelli, il rappresentante italiano presso il
Consiglio Supremo di Guerra a Versailles, tenente generale Mario Nicolis di
Robilant, così scriveva: “sembra molto difficile che si possa riuscire entro la sta-
gione operativa del 2019 a fiaccarne definitivamente gli eserciti, così da rendere
1 Capo del Corpo del Genio aeronautico.

