Page 124 - Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione. Problematiche e prospettive - Atti 11-12 novembre 2019
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122          Il 1919. Un’Italia vittoriosa e provata in un’Europa in trasformazione




                 Il dibattito sull’eliminazione di questo articolo del codice civile si trascinava
              da anni, ma furono i mutamenti sociali indotti dalla guerra a rendere non più rin-
              viabile la questione.
                 La proposta di abrogazione dell’art. 134 e seguenti di maggior interesse, fu
              quella presentata alla Camera il 10 giugno 1916: uno dei perni su cui si fondava
              la richiesta fu la riconoscenza per la partecipazione femminile al conflitto mon-
              diale in corso – con motivazioni che diverranno cruciali di lì a poco per l’appro-
              vazione della legge Sacchi. Eliminare lo stato di sudditanza giuridica di cui le
              donne erano fatte oggetto diventava così «un obbligo di giustizia verso una parte
              sì numerosa e importante di cittadini dello Stato [...], doveroso atto di gratitudine
              per quanto la donna italiana ha fatto e fa in questi terribili momenti». Per il Senato
                                                                           8
              l’abolizione dell’autorizzazione maritale era ormai «un dovere sociale, un vero
              atto di gratitudine verso la donna» che stava dimostrando «serietà di propositi e
              patriottismo superiori a ogni elogio». 9
                 La Commissione della Camera ritenne il disegno di legge addirittura troppo
              restrittivo perché non contemplava l’uguaglianza della donna all’uomo nell’am-
              missione all’esercizio delle professioni e degli impieghi pubblici.
                 Con il concorso e la sollecitazione di forze politiche di varia natura e prove-
              nienza, tradottesi, concretamente, nell’iniziativa dell’allora presidente del Consiglio
              dei Ministri Francesco Saverio Nitti e del ministro di Grazia e Giustizia Lodovico
              Mortara, il Parlamento promulgò la legge Disposizioni sulla capacità giuridica della
              donna, con cui si abrogavano le norme dei codici civile, di commercio e di proce-
              dura civile che imponevano alla moglie l’autorizzazione del marito. Il testo fu vo-
              tato alla Camera con una larghissima maggioranza il 9 marzo 1919 e dopo
              l’approvazione del Senato divenne la legge 17 luglio 1919 n. 1176 conosciuta da
              tutti come la legge Sacchi, dal nome del deputato radicale Ettore Sacchi, guarda-
              sigilli nel 1916. 10
                 I caposaldi della legge erano, come detto, l’abolizione dell’autorizzazione ma-
              ritale e l’art. 7 secondo cui «le donne, sono ammesse, a pari titolo degli uomini, a
              esercitare tutte le professioni e a coprire tutti gli impieghi pubblici, esclusi soltanto,


              8  GALEOTTI, G., L’autorizzazione maritale nel primo codice civile unitario: un istituto “estraneo” alla
                 tradizione italiana? in «Dimensioni e problemi della ricerca storica», n. 2, 2005, p. 170.
              9  TACCHI, F., Eva togata. Donne e professioni giuridiche in Italia dall’Unità a oggi. Utet Torino 2009,
                 p. 46.
              10  La Società italiana delle storiche ha organizzato all’università Roma Tre, il 10 e 11 ottobre
                 2019, un convegno dal titolo A cento anni dall’abolizione dell’autorizzazione maritale.
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