Page 236 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alfonso manzo



                                              terà essere l’Avv. Giambattista Lazagna, il quale era stato anche difensore di alcuni
                                              appartenenti al gruppo XXII ottobre a Genova. L’Avv. Lazagna, unitamente al
                                              Levati, sottoposero Girotto a una sorta di esame, chiedendogli informazioni sulla
                                              sua esperienza in America Latina. Dopo aver raccontato di aver vissuto il dramma
                                              boliviano prima e quello cileno subito dopo, alla richiesta se fosse davvero intenzio-
                                              nato a prendere contatto con le BR, Padre Girotto rispose affermativamente. A tale
                                              risposta, Lazagna comunicò a Levati che avrebbe provveduto a propiziare il contatto
                                              richiesto. Evidentemente, il bagaglio di conoscenze acquisito durante la sua attiva e la
                                              prolungata partecipazione a formazioni che praticavano la lotta armata clandestina
                                              avevano permesso al religioso di usare i toni giusti per avvicinarsi rapidamente alle
                                              Brigate Rosse, con le quali intercorsero tre incontri.
                                              Il primo con Renato Curcio; il secondo, avvenuto in una trattoria nei pressi di Pi-
       232                                    nerolo, con Curcio ed un altro sodale dai toni estremamente duri, da capo militare

                                              (verosimilmente Mario Moretti), e l’ultimo che avrebbe dovuto consentire il contatto
                                              con Curcio e Franceschini. Tutti tali incontri furono abilmente monitorati a distanza
                                              dai militari del Cap. Pignero i quali scattarono alcune fotografie risultate, a causa
                                              delle precarie condizioni operative, poco nitide. Anche Girotto era stato indottrinato
                                              a dovere e munito, quando possibile, di un registratore, celato sotto gli indumenti,
                                              che avrebbe consentito di riascoltare i colloqui e analizzare le voci allo scopo di iden-
                                              tificare i partecipanti dei diversi incontri. La richiesta rivolta a Girotto fu quella di
                                              addestrare i componenti delle BR all’uso delle armi in quanto la loro preparazione
                                              militare era ritenuta inadeguata dagli stessi capi.
                                              Al termine di ogni incontro, Girotto consegnava il registratore e descriveva molto
                                              dettagliatamente i brigatisti in modo da facilitare, anche con l’ausilio delle fotografie
                                              scattate dal Personale del Nucleo Speciale, la loro identificazione. Tutto ciò veniva
                                              regolarmente riferito, dapprima verbalmente e poi con informative scritte, al Generale
                                              dalla Chiesa. L’arruolamento vero e proprio di Girotto avrebbe dovuto concretiz-
                                              zarsi in occasione del terzo incontro (quello con Curcio e Franceschini), fissato per
                                              domenica 8 settembre 1974, sempre a Pinerolo.
                                              Nel frattempo, l’azione investigativa degli uomini del Gen. dalla Chiesa proseguiva
                                              con grande intensità verso tutti gli ambienti ritenuti di interesse per l’individuazione
                                              di covi e di brigatisti latitanti, sulla base soprattutto dell’analisi dei documenti rinve-
                                              nuti nel covo brigatista di Pianello Valtidone (PC) il 7 giugno 1974. In quel periodo,
                                              furono eseguite numerose perquisizioni in varie città del nord Italia e mirati controlli
                                              ai passeggeri sui treni, in particolare lungo il confine con la Svizzera e con l’Austria,
                                              a seguito di segnalazioni di movimenti di elementi stranieri in contatto con terroristi
                                              italiani. Furono anche stabiliti contatti e scambi informativi con le polizie francese,
                                              svizzera e tedesca che avrebbero consentito, in seguito, l’individuazione di elementi
                                              sospettati di appartenere a organizzazioni terroristiche quali autori di alcuni furti
                                              di armi.
                                              In quei giorni, al Nucleo Speciale si respirava una certa eccitazione da parte di tutti i
                                              componenti, in testa il Gen. dalla Chiesa il quale, presagendo l’avvicinarsi del primo
                                              grande successo investigativo, non mancava mai di spronare i propri uomini nell’a-
                                              zione di ricerca informativa, di analisi e confronto del materiale raccolto al fine di
                                              assimilare il modus operandi dei brigatisti e arrivare a identificazione certa di quelli
                                              che emergevano dalle indagini. Nonostante si operasse in piena estate, nessuno degli
                                              Ufficiali e dei Sottufficiali fruì di licenza, dando piena dimostrazione del possesso di
                                              quelle qualità etiche e professionali tanto care al loro Comandante.
                                              Nel pomeriggio di sabato 7 settembre, il Gen. dalla Chiesa, convoca una riunione
                                              allo scopo di fare il punto della situazione alla luce dei due contatti avuti da Padre
                                              Girotto. In quella circostanza, si valutò soprattutto se dar corso al terzo incontro tra
                                              il religioso e i terroristi al fine di allargare la conoscenza della composizione della
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