Page 238 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alfonso manzo
parte di Padre Girotto, appena separatosi dai due brigatisti, l’operazione prese il via. Il Cap.
Seno, posizionato con il suo Personale all’ingresso del paese, sulla strada che da Pinerolo
conduce a Orbassano, intercettò per primo l’autovettura sulla quale viaggiavano i terroristi,
una Fiat 128 targata BO 545217 e iniziò a pedinarla, a una ragionevole distanza per non
farsi scoprire dai pedinati. Secondo le disposizioni previste dal Piano di Operazioni, l’Uffi-
ciale avrebbe dovuto avvertire, via radio, gli altri equipaggi che avrebbero dovuto alternarsi
nel pedinamento sino al momento del fermo ma, come talvolta capita in circostanze simili,
il collegamento radio saltò, contribuendo ad aumentare il livello di tensione dell’Ufficiale
il quale, mentre ragionava sul da farsi, intravide, a circa 150-200 metri di distanza, la
sbarra di un passaggio a livello che lentamente si abbassava, ostruendo la strada alla 128.
A questo punto, Seno realizzò che quell’evento, assolutamente non previsto, più che una
criticità poteva rappresentare una insperata opportunità. Dopo una rapida e concitata
234 consultazione, l’Ufficiale decise di proseguire la marcia sino a raggiungere l’autovettura
dei brigatisti che era stata costretta a rallentare e a fermarsi e di tamponarla leggermente
al fine di rendere verosimile la casualità dell’evento. Subito dopo l’urto, gli occupanti di
entrambe le autovetture scesero a terra per verificare l’entità del danno occorso. Verificato
che si trattava di un incidente da poco, con una mossa fulminea, il Cap. Seno afferrò al collo
il passeggero, risultato armato di pistola, mentre gli altri Carabinieri immobilizzavano il
conducente, anch’egli armato. Nel frattempo, sopraggiunse l’equipaggio del Cap. Pignero
e, via via, tutti gli altri, incluso il Maresciallo Felice Maritano il quale, in compagnia di un
cane, fingeva di essere un passante occasionale.
Pinerolo (TO). Arresto di Renato
Curcio e Alberto Franceschini. Foto
fonti aperte
Luciano Seno aggiunge un ulteriore particolare, riferito alla improvvisa reazione del
passeggero della 128 il quale, mentre era trattenuto con un braccio intorno al collo, si
mise a gridare per attirare l’attenzione delle numerose persone accodatesi con le loro
autovetture al passaggio a livello e incuriosite dall’insolita scena alla quale stavano
assistendo, urlando concitatamente: «Sono fascisti, sono fascisti, non Carabinieri»,
confermando che Girotto non si era tradito e che i due brigatisti non sospettarono di

