Page 35 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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L’invio sul fronte Montenegrino e la resistenza nelle Marche
carono casa per casa a cercare delle armi, che erano, più che altro, fucili da caccia,
non c’era altro in giro.
Il 12 di settembre era una domenica, tutti i militari erano a messa, allora la domenica
si andava a messa. Arrivarono i tedeschi trovarono le caserme totalmente sguarnite
perché c’era stato un fuggi fuggi generale. Erano i tedeschi che fuggivano verso nord.
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In caserma [Caserma “Umberto I”] trovarono una piccola resistenza, la prima in
città . Ci furono i primi morti da entrambe le parti. Morì il comandante tedesco,
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un certo Hoffman [Tenente Ludwig Hoffmann] e morì anche un ufficiale italiano
Albanesi che si trova in caserma. Il colonnello Santanchè del distretto militare fu
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ferito a un braccio e chiese di essere portato in ospedale. Dalla caserma i tedeschi si
mossero verso le “Casermette” . Gli allievi avieri , che erano di stanza nel centro
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di addestramento delle “Casermette”, uditi gli spari in città presero l’iniziativa di
uscire fuori dalla caserma, si appostarono sul cavalcavia e quando arrivò la colonna 31
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tedesca cominciarono a gettare bombe e a sparare .
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84 Ubicata a corso Giuseppe Mazzini, 311, Ascoli Piceno.
85 Il 12 settembre 1943 ad Ascoli Piceno si svolse il primo scontro tra l’esercito tedesco, da un lato,
civili e militari italiani dall’altro. Già nella sera dell’11 settembre cominciarono a circolare in città
voci confuse e notizie su reparti tedeschi in marcia lungo la via Salaria, diretti da Rieti ad Ascoli.
I tedeschi entrarono in città il giorno successivo, il 12 settembre. Erano circa le 10 quando, da
Porta Romana, giunse ad Ascoli un reparto motorizzato che si frazionò in più gruppi. Si trattava
della 2’ Compagnia autoveicoli del comando di Roma della Kriegsmarine, un’unità di servizi della
marina militare che era tuttavia dotata di automezzi blindati, mitraglieri pesanti e cannoncini a
tiro rapido. Il primo attacco fu diretto contro la caserma Vecchi: fu distrutto il centralino. I soldati
furono disarmati, furono presi come prigionieri il tenente colonnello Perna e il capitano Camilli.
Intorno alle 11, guidati dal tenente Ludwig Hoffmann, i tedeschi si diressero verso la caserma
Umberto I, sparando e pretendendo la resa dei soldati italiani. Il tenente Cleto Capponi, che si
trovava nell’ufficio comando, ricorda di aver udito intimazioni tedesche accompagnate da qualche
raffica di arma automatica. Alle intimidazioni si rispose immediatamente con il fuoco delle armi
già appositamente piazzate nella caserma, a sbarramento degli accessi. I tedeschi probabilmente
non si attendevano una resistenza organizzata e puntavano a una resa più o meno immediata del
comando. Ne seguì uno scontro violento nel quale persero la vita il sergente Lepori e il sottote-
nente Luciano Albanesi. Nelle file nemiche trovarono la morte lo stesso comandante Hoffmann
e alcuni soldati tedeschi. A fine giornata, tra la popolazione ascolana, si contarono due caduti:
una giovane donna, Concetta Cafini, colpita accidentalmente da una pallottola vagante nei pressi
della Caserma «Umberto I», e il diciassettenne Adriano Cinelli, ferito a morte davanti al Distret-
to da una raffica partita da un automezzo tedesco di passaggio che, qualche istante prima, era
stato fatto segno al fuoco dei civili. Sito web Comitato Provinciale Anpi Ascoli Piceno. https://
ascolipiceno.anpi.it/2020/09/09/il-12-settembre-1943-il-primo-scontro-contro-gli-occupanti-
tedeschi-da-parte-di-civili-e-militari-d8-stanza-ad-ascolipiceno/ (ultima consultazione 09.2022).
86 Si tratta del sottotenente Luciano Albanesi di Reggio Emilia, medaglia d’argento alla memoria,
caduto nella caserma «Umberto I» in difesa di Ascoli Piceno. S. Carlucci, Il fatto d’arme d’Ascoli
Piceno del 12 settembre 1943, senza data di pubblicazione. Si veda anche R. Forlini, La rivolta degli
avieri. Ascoli Piceno, 12 settembre 1943, cfr. Sito Anci Marche: https://www.ancimarche.it/la-rivolta-
degli-avieri-ascoli-piceno-12-settembre-1943/ (ultima consultazione 12.07.2022).
87 Si tratta delle casermette funzionali presso la frazione di Santi Filippo e Giacomo.
88 All’epoca denominati pre-avieri.
89 Venne approntata un’imboscata all’altezza del cavalcavia, in via SS. Filippo e Giacomo, i tedeschi
furono accerchiati e, dopo un fuoco di fila durato diverse ore, costretti alla resa.
90 L’episodio della resistenza degli allievi avieri di Ascoli è molto noto. Si veda: S. Bugiardini, La
città e il Colle, Il Lavoro Editoriale, Ancona 2013; R. Giacomini, La Resistenza nelle Marche e gli inizi
di una coscienza regionale, in M. Severini (a cura di), Guerra, Ricostruzione, Repubblica (1943-53), Aras,
Fano 2014, pp. 39-57; R. Giacomini, S. Pallunto (a cura di), Guerra di Resistenza, Istituto di storia
del movimento di liberazione nelle Marche, Ancona 1997; G. Marinelli, Dizionario toponomastico
ascolano, D’Auria, Ascoli Piceno 2009.