Page 31 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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L’invio sul fronte Montenegrino e la resistenza nelle Marche
Escape from Ascoli racconta la sua avventura. Avevo conosciuto Ken dopo aver par-
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tecipato, con alcuni miei alunni, a una conferenza a Servigliano in occasione della
presentazione del volume sull’internamento nel territorio ascolano . Al termine
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della conferenza un signore con cui mi ritrovai a parlare mi disse che un ex aviatore
inglese si recava ogni anno sotto il periodo pasquale in visita dalla famiglia Brugno-
ni che lo aveva tenuto nascosto nella propria fattoria fin quando non era riuscito
a scappare. Mi feci dare il numero di telefono di quella famiglia e nel pomeriggio
telefonai per sapere se Ken fosse ancora in casa loro. Mi dissero che sarebbe rimasto
ancora per una settimana da loro a Monte Urano, così cercai un appuntamento per
conoscerlo. Quando mi recai lì, Ken era seduto fuori a leggere un libro di Moravia!!
Aveva molto amato la lingua italiana che aveva cercato di studiare dopo il periodo
bellico, ma non avrei mai pensato che fosse stato in grado di leggere libri così impe-
gnativi. Entrammo in casa e cominciai a fare delle domande sul periodo in cui era 27
prigioniero nel campo per prigionieri di guerra PG70 di Monte Urano. Il discorso
mi prese molto quando iniziò a raccontarmi di come avrebbe fatto a scappare. Un
brivido mi corse per tutta la schiena quando mi disse che il primo tentativo di fuga
dalla località I tre archi di Porto San Giorgio fallì perché l’imbarcazione, partita da
Termoli non riuscì ad arrivare a causa di un grosso fortunale che si era abbattuto su
gran parte della costa adriatica. Facendo ricerche al Public Record Office di Londra
avevo trovato un documento che diceva proprio “sembrava che tutti gli elementi
della natura avessero congiurato contro quella imbarcazione”. Ricordai il racconto
fattomi da Elio Tremaroli che era a bordo di quell’imbarcazione con mio padre. Il
cuore mi batteva così forte che dissi: “Sai Ken, chi doveva portarti in salvo in quella
occasione era mio padre!!” Allora gli chiesi se avesse scritto nulla sulla sua storia ed
egli mi rispose che aveva pubblicato un libro intitolato Escape from Ascoli edito dalla
Newton Compton. Quando mi disse che lo aveva in camera esultai. Me lo mostrò
e io gli chiesi di poterlo leggere. Sembrava titubante per il fatto che sarebbe dovuto
ripartire una settimana dopo per l’Inghilterra, ma lo rassicurai dicendogli che mi sarei
chiusa in casa a leggere il libro e che non avrei aperto la porta a nessuno finché non
avessi letto fino all’ultima pagina. Si convinse e me lo diede. Lo lessi avidamente e
quando, negli ultimi capitoli mi imbattei nel racconto di quello che stava succedendo
a mio padre sul motopeschereccio “Saturnia” in balia delle onde poco a Nord di
Termoli mentre Ken era sotto una pioggia flagellante ai “Tre archi” con altri ufficiali
e una interprete inglese, capii profondamente quello che entrambi avevano vissuto.
Riportai il libro a Ken il giorno prima della sua partenza e gli chiesi il permesso di
poterlo tradurre in italiano. Mi buttai indefessamente nella traduzione del libro e
quando uscì col titolo di Fuga dalle Marche e fu presentato anche a Monte Urano, Ken,
nonostante fosse finito su una carrozzella, venne alla presentazione col figlio Ian. La
popolazione della cittadina non fece che battere le mani e molti mi ringraziarono
per averlo tradotto perché finalmente erano in grado di capire quel che Ken aveva
blicate nel 2005 – con prefazione e traduzione di Annelise Nebbia – ricostruiscono la vita dei prigionieri
nel campo PG70 da settembre 1942 fino all’8 settembre 1943. Ken de Souza, che riuscì a scappare,
nascondendosi sotto la vecchia pesa del campo, fu accolto da una famiglia di mezzadri marchigiani, i
Brugnoni. L’ultima parte del libro racconta i mesi vissuti nelle Marche fra l’8 settembre e la primavera
del 1944 quando Ken de Souza insieme ad altri prigionieri, fu liberato dai servizi alleati anche grazie
all’aiuto di comandante Giovanni Nebbia.
72 K. de Souza, Fuga dalle Marche. Prigionia ed evasione di un ufficiale di aviazione inglese (1942-1944),
Premessa e traduzione a cura di Annelise Nebbia, Affinità elettive, Ancona 2005.
73 Il riferimento è al volume C. Di Sante, L’internamento civile nell’ascolano e il Campo di concentramento
di Servigliano, 1940-1944: documenti e testimonianze dell’internamento fascista, Istituto provinciale per la
storia del movimento di liberazione nelle Marche, Ascoli Piceno 1998.