Page 34 - Carlo Alberto dalla CHIESA - Soldato, Carabiniere, Prefetto
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alessia a. glielmi



                                              nel corpo degli Alpini, frequentò la scuola sottufficiali a Bassano del Grappa. Una
                                              volta superato il corso, lo chiamarono al fronte. Ebbe nel 1942 la prima esperienza

                                              in Grecia, nel canale di Corinto con la Divisione alpina “Julia”, battaglione Cividale.
                                              Fu una delle divisioni decimata più tardi in Russia. A mio padre, infatti come molti,
                                              subito dopo la Grecia toccò la Russia. Partì da Gorizia il 31 dicembre del 1942. A
                                              raccontarmi cosa successe è un documento ritrovato per pura fortuna. È un’agendina
                                              del 1943 dove c’è giorno per giorno tutta l’esperienza in Russia e la terribile ritirata.
                                              L’ho trovata nella divisa di mio padre quando l’ho messa nell’armadio».
                                              «Era bravo, scriveva bene», dice Pietro mostrando la piccola agenda del 1943.
                                              «Partito da Gorizia il 30 dicembre, scrisse per giorni e giorni, erano sempre in viag-
                                              gio. Arrivò in Russia il 10 gennaio. Arrivò in Russia, è vero, ma trovò che i tedeschi
                                              avevano tolto le tende e avevano portato via tutto: mezzi, camion, viveri, non c’erano
       30                                     più mobili, né suppellettili. Di tutto e di più avevano preso. Trovarono soltanto i russi

                                              ad aspettarli.
                                              “Domani vi armiamo”, disse agli italiani un ufficiale dell’esercito.
                                              Gli diedero una Beretta calibro 9. Il giorno dopo cominciò la ritirata che tanti morti
                                              ha procurato. Papà si è salvato perché era un sottufficiale e poteva portarsi un corredo
                                              personale. Prima di partire pensando alla Russia come quella che aveva studiato a
                                              scuola – Napoleone Bonaparte, il Generale inverno – si era fatto imbottire tutti gli
                                              abiti con una pelliccia di coniglio da un sarto di Ascoli. La stessa cosa fece per le
                                              scarpe; in più si era portato gli sci da fondo perché pensò: così scivolo!
                                              E così fece.
                                              Mentre gli altri affondavano, durante questi 440 km a piedi a meno 45° sotto zero,
                                              lui sciava».
                                              «Qui» indicando l’agendina, «ci sono i chilometri percorsi giorno per giorno. Mentre
                                              gli altri affondavano lui ci scivolava sopra».
                                              «Una mattina, però, si alzò, si svegliò dal suo giaciglio – stavano per raggiungere
                                              Brest – si trovò una pistola puntata alla tempia. Era un tedesco che voleva prendergli
                                              gli sci. Ormai il più [del tragitto] già era stato fatto, quindi, non era un problema.
                                              Dopo giorni tornò in Italia e fu collocato in campo contumaciale a Vipiteno dove
                                              arrivò il podestà di Gorizia e un generale dell’esercito. Entrambi animarono un
                                              discorso agli alpini reduci dalla Russia che erano distesi sui prati di Vipiteno. Gli
                                              dissero: voi siete stati in Russia, voi siete degli eroi per quello che avete fatto, per le
                                              condizioni che avete trovato, per tutto quello che avete dovuto subire, vi ringraziamo
                                              per tutto quello che avete dato, ma vi chiediamo di non fare parola a nessuno del
                                              comportamento del nostro alleato tedesco in Russia.
                                              Tornato in caserma, gli venne concesso un permesso per malattia, aveva purtroppo
                                              contratto la polmonite in Russia. Tornò ad Ascoli per assegnazione di 90 giorni di
                                              convalescenza. Ad Ascoli si trovò i primi di settembre. Mentre era ricoverato nell’o-
                                              spedale militare venne a sapere che c’era stato l’Armistizio. Volle uscire, ma i medici
                                              non vollero. Lui firmò e uscì.
                                              Si recò al Distretto militare dove trovò il Colonnello [Emidio] Santanchè  per co-
                                                                                                                  83
                                              municare che intendeva mettersi a disposizione, perché era sicuro che i tedeschi
                                              avrebbero occupato la città. Non venne preso in considerazione dal colonnello. Uscì
                                              e andò in cerca dei suoi amici ascolani. Il 9 settembre mio padre e alcuni altri si re-




                                              Si ringrazia per la cortese collaborazione per Acs: Michele Di Ruzza, Gaetano Petraglia, per Ussme:
                                              Emilio Tirone e Alessandro Gionfrida e Luca Saletti.
                                              83  Per approfondimenti si veda: M. Papini (a cura di), La guerra e la Resistenza nelle Marche, Convegno
                                              di studi: Ancona, Sala auditorium Fiera della pesca, 24-25 novembre 1994, CLUEB, Bologna
                                              1995.
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