Page 224 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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venivano consegnati personalmente e da lui restituiti in un brevissimo lasso di
tempo.
I Costantini però erano due fratelli: Secondo e Francesco, ambedue agenti
30 NARA, RG 226, informatori del S.I.M. e di altre organizzazioni del settore. 30
NN3 – 226-91-006;
AUSSME, Fondo Secondo era nato a Civita Castellana il 31 luglio 1892. Dopo un periodo
S.I.M., 1^ Divisio- nell’esercito, si era stabilito a Roma, in Via Lorenzo il Magnifico 50 e aveva
ne.
esercitato l’attività di tipografo. Nel 1912 era stato impiegato presso l’Amba-
sciata inglese in Via XX Settembre e lì aveva continuato a lavorare fino allo
scoppio della guerra.
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31 NARA, RG 226, Dichiarò che nel giugno 1935 era stato avvicinato all’angolo di Via Piave,
NND – 927026, 15
agosto 1944. in Roma, da una persona sconosciuta che, con tatto e insistenza, cercava di fare
amicizia con lui; i due si rividero dopo poco tempo e in quella occasione lo
sconosciuto sondò la sua disponibilità a fornire dapprima informazioni e poi
documenti, considerato il suo servizio presso l’Ambasciata inglese. Lo ‘sco-
nosciuto’ era il maresciallo Pacifici. Dapprima Costantini rifiutò ritenendo il
lavoro troppo rischioso. In un secondo momento, secondo sue dichiarazioni,
comprendendo che queste richieste provenivano da ‘una autorità militare’ e
pensando di farlo per spirito patriottico, si mise a disposizione, acquisendo
il nome di copertura di Taddei e fornendo senza interruzioni, fino alla fine
del 1940, copie di telegrammi cifrati, minute di rapporti importanti ricevuti e
inviati dall’Ambasciatore, prima che questi fossero sistematicamente bruciati.
Costantini dichiarò, probabilmente mentendo, di non aver mai saputo il vero
nome dell’informatore che egli incontrava e sostenne di non aver mai letto i
documenti che passava al servizio italiano. Con lo scoppio della guerra, non
ebbe più alcun contatto con personale del S.I.M.
Costantini, in un interrogatorio dell’agosto 1944, asserì di aver lavorato per
gli alleati dall’armistizio in poi, agli ordini di un certo conte Demetrio Sara-
field Salazar (ufficialmente curatore degli interessi maltesi in Italia, v. sotto), e
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32 AUSSME, Fondo del maggiore inglese Derry. Risulta da alcuni documenti italiani che effetti-
SIM, 1^ Divisione,
15 agosto 1944. vamente, nell’agosto 1944, si era presentato alla sezione controspionaggio del
Servizio per segnalare la necessità di una ‘cauta vigilanza’ proprio sul conte
Salazar, uno strano personaggio cugino dell’omonimo generale portoghese,
che si sospettava essere stato al servizio dello spionaggio inglese e forse, con-
temporaneamente, del S.I.M. italiano almeno fino al 1943; sembrava che anche
dopo l’armistizio il Salazar avesse mantenuto contatti e relazioni con le auto-
rità fasciste.
Come poi fu confermato in una lettera dal Pacifici, Costantini aveva effet-
tivamente lavorato, dopo l’armistizio, per il fronte della Resistenza e per gli
alleati: era stato inoltre deciso tra il maggiore Giuseppe Dotti, capo del con-
trospionaggio italiano del S.I.M. del governo di Badoglio, e il Capo Centro di
Roma che, alla fine del conflitto, l’informatore sarebbe stato impiegato presso
224 Carte segrete dell’IntellIgenCe ItalIana