Page 349 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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radio. Almerigotti poteva passare disinformazione agli inglesi. Nella pagina a
Per agevolare ancor più la fonte informativa di Berna, l’operatore radio de- fianco:
gli inglesi, lo svizzero Rossi, alias ‘Giacomo’, fu lasciato libero di entrare in una nota del
Ministero
Italia e uscirne, in misura tale da non destare in lui la minima preoccupazione dell’Interno sulla
ma tutte le sue trasmissioni erano ascoltate e decrittate. competenza
esclusiva del
Il S.I.M., però, iniziò ad un certo punto ad avere dei dubbi sulla piena lealtà S.I.M. in materia di
dell’Almerigotti (era pur sempre un ‘civile’) e così fu assegnato a questa com- controspionaggio.
plessa ma fruttifera operazione di ‘doppio gioco’ un membro del controspio-
naggio, alias ‘Bologna’: in questo modo l’intelligence britannica fu spesso 187 Il documento non
187
neutralizzata, dal momento che gli italiani erano a conoscenza del materiale fornisce il vero no-
me dell’agente.
che veniva consegnato.
L’armistizio rovesciò la situazione, come molte altre. Il S.I.M. ricostituito si
trovò a dover proteggere l’Andreoli al quale fu impartito l’ordine di sospen-
dere la sua attività in attesa di nuove istruzioni; di cercare di salvare ‘Gia-
como’, il radiotelegrafista, e di tornare direttamente in Svizzera utilizzando i
documenti falsi che già aveva. Andreoli informò il suo contatto che ‘Giacomo’
era già andato verso Firenze per passare le linee, mentre l’Almerigotti aveva
scelto di stare con i tedeschi e i fascisti repubblicani. Fu invitato a far sapere il
tutto all’intelligence inglese affinché ne fosse informata per adottare i necessari
provvedimenti nei confronti dell’ormai ex-agente italiano. Il gioco delle parti
continuava.
C’è un po’ di ‘mistero’, forse dovuto all’intreccio di attività operative da
parte di tutti i protagonisti del momento, sulla vera identità dell’Almerigot-
ti. Per i Servizi inglesi si trattava di un certo ‘Klein’ che operava con l’alias
‘Almerigotti’. In un rapporto dell’O.S.S. redatto nell’ottobre 1944 sulle attività
dell’intelligence italiana all’estero, vengono riportate alcune dichiarazioni del
colonnello Mario Bertacchi, che era stato capo del controspionaggio del S.I.M. 188 NARA, RG 226,
dal 1935. L’ufficiale sosteneva che uno dei suoi successi principali era stata NND – 009004, 12
188
ottobre 1944. In
l’infiltrazione di un agente doppio nell’Ambasciata degli Stati Uniti a Roma, un documento del
S.I.M. viene pe-
tale Efisio Klein, poi inviato dalle autorità americane in Svizzera. Tramite que- rò scritto che il co-
sto doppio agente il controspionaggio del S.I.M. aveva potuto ben operare. La lonnello Bertacchi
aveva sostituito il
migliore sintesi è nelle stesse parole del Bertacchi (come riportate dagli ameri- pari grado Vincen-
zo Toschi alla dire-
cani): The plan of sabotage organized by the [Allied] IS against Italy from SWITZER- zione della centra-
le del controspio-
189
LAND was blown all through the war; intelligence activity was controlled and to a naggio nell’agosto
considerable extent paralysed. 1941. V. AUSSME,
Fondo S.I.M., 1^
Occorrerebbe un maggior numero di documenti e un ulteriore approfondi- Divisione, 11 apri-
mento per stabilire chi fosse il Klein e chi l’Almerigotti. Un solo doppio agente le 1944. Nome in
codice di Bertac-
o due? chi: ‘Berto’.
189 Sic nel documento
originale.
Il s.I.M. per l’estero e all’estero 349