Page 48 - Carte Segrete dell'Intelligence Italiana il S.I.M. in archivi stranieri
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notizia del Temps di Parigi, letta in Inghilterra e immediatamente telegrafata a
von Moltke, che gli avrebbe rivelato la direzione di marcia dell’armata di Mac
Mahon, direzione che i tedeschi ignoravano.
Della stampa si erano largamente serviti i giapponesi durante la guerra con-
tro la Russia e i bulgari durante la guerra balcanica. Inoltre i giornali erano stati
sfruttati da tutti gli eserciti belligeranti tanto che nell’ultimo conflitto mon-
diale, resisi conto della pericolosità di pur semplici corrispondenze, gli Stati
Maggiori avevano adottato seri provvedimenti per sorvegliare e molto spesso
impedire il lavoro dei corrispondenti di guerra.
Nonostante il bavaglio ai giornalisti, molte notizie trapelavano comunque
all’estero considerato che, dice Tripiccione, ragioni politiche obbligano ad ammet-
tere, presso le truppe operanti corrispondenti di giornali esteri… ammessi ma ‘cura-
ti’ da vicino anche per diffondere le informazioni volute… come poi sarebbe
accaduto per l’intervento italiano in Spagna (v. sotto).
C’era poi l’incognita dei piccoli quotidiani di provincia, difficili da tenere
sotto controllo: pubblicavano notizie che non potevano sfuggire a Servizi in-
formativi bene addestrati. E non sempre si trovavano solo notizie ma anche
sintomi preziosi (così li definisce Tripiccione) su varie questioni militari, sullo
spirito della gente, sulle condizioni di vita nei paesi in guerra, anche semplice-
mente riportando fatti di cronaca, ivi comprese notizie concernenti orari ferro-
viari i cui improvvisi cambiamenti, in una determinata zona, spesso potevano
significare movimenti ferroviari di carattere militare, di rilievo ovvero traspor-
to di truppe in una certa direzione.
Dunque, un rapido e intelligente spoglio della stampa da parte dei Centri
all’estero, poteva portare a conoscenza di mutamenti negli Alti Comandi del
nemico, progetti di nuove offensive, richiami di nuove classi mobilitate, spo-
stamenti di Grandi Unità: notizie da far giungere in tempo utile all’Ufficio Infor-
mazioni del Comando Supremo. Anche gli articoli polemici di giornali politici
contrari al governo potevano diffondere succose indicazioni sulla tenuta dello
spirito pubblico del nemico.
L’altra faccia della medaglia era che, ovviamente, anche i giornali potevano
essere veicolo di disinformazione attraverso la pubblicazione di notizie false
per indurre in errore i nemici.
In tempo di pace, ci racconta Tripiccione, la lettura dei quotidiani e dei pe-
riodici avveniva con modalità diverse: il compito era di esclusiva competenza
dell’Ufficio Informazioni dello Stato Maggiore Centrale per tutti quei paesi che
non rientravano nella giurisdizione delle Sezioni Statistica. L’Ufficio si occupa-
va inoltre delle maggiori testate in quei paesi, dove esisteva la Sezione Statisti-
ca, che in questo caso faceva solo lo spoglio dei giornali locali minori e curava
soprattutto quelli delle zone di frontiera dove, presumibilmente, si sarebbero
svolte le prime operazioni di guerra. Secondo Tripiccione, i giornali di provin-
cia venivano accuratamente spulciati da personale pratico e specializzato: da
48 Carte segrete dell’IntellIgenCe ItalIana