Page 137 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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per il 72% nell~tlantico,. 19% nell'Oceano Indiano e 9% nel Pacifico) automatica-
mente cessano e l'unica possibilità di reintegrare le risorse della Nazione in guerra
rimangono i traffici ferroviari con i Paesi d'Oltralpe controllati dall~se (con l'uni-
ca eccezione semmai 'del commercio dei fosfati che nella prima fase della guerra
continua con l~lgeria).
Così mentre il traffico marittimo si riduce al semplice cabotaggio lungo le co-
ste del Regno (5), il traffico merci per ferrovia s'incrementa dell'84% ed assume
una funzione di trasporto merci in massa che era del tutto trascurata. prima della
guerra (basti pensare che in Italia giungevano per ferrovia solo 6 milioni di tonnella-
te di merci all'anno contro i 26 milioni pervia mare).
Una differe,nza fondamentale esiste quindi tra l'impiego del naviglio mercanti-
le nei due conflitti mondiali: nel primo la flotta commerciale continuò a navigare
per le esigenze logistiche, civili e militari della Nazione; nel secondo invece, preclu-
se totalmente le vie degli Oceani (tranne sporadici casi di violazione del blocco in-
glese) e trasferita la lotta armata in Africa, il naviglio viene impiegato per sostenere
lo sforzo bellico delle Forze Armate italiane combattenti oltremare (6).
Sotto un profilo normativa, l'utilizzazione del naviglio ·per scopi bellici, sullo
sfondo della legge di guerra italiana (R.D. 8luglio 1938, n. 1415 Allegato «A», Tito-
lo III, Disposizioni speciali per la guerra marittima, combinato disposto degli Artt.
132-227), si snodalungo il duplice binario di due istituti ben noti al diritto maritti-
mo, la requisizione e il noleggio/gestione per esigenze straordinarie, secondo un qua-
dro di riferimento posto in essere sin dal1939 e successivamente completato proprio
negli,anni della guerra (7). .
E quella che gli analisti navali sono soliti chiamare «la mobilitazione nazionale
sul mare», cioè quel complesso di provvedimenti e di atti che tendono allo scopo
di mettere la N azione in condizioni di affrontare e condurre quella parte di attività
belliche che hanno il mare come teatro principale.
Sotto un profilo operativo, invece, per tutta l'estate del 1940 nella situazione
dei trasporti militari con la Libia si mantiene, tutto sommato, un punto d'equilibrio
con perdite assolutamente trascurabili (0,004% dei materiali e 0,26% del personale ~.
trasportato), ma già alla fine di ottobre la campagna di Grecia introduce due perico-
lose varianti con l'avvio di una nuova servitù logistica per la R. Marina e con il con-
segùente spostamento a levante della battaglia dei convogli, senza contare poi che,
quasi subito, le esigenze del p~cario fronte greco finiscono per entrare in gara di
priorità con quelle dello stesso fronte libico verso cui, proprio nei primi mesi del
(5) Sull'illusione di una ripresa dei traffici internazionali in tempi brevi, vds. V.D. Flore, Traffici ma-
rittimi e porti nell'Europa di domani in «Rivista Marittima,., fase. 7-8/1941, pp. 46-54.
(6) Per un approfondimento di ul)a tale impostazione critica cfr. E. Corbino, L'economill di guerra
italiana alla luce delle esperienze dell'ultimo conflitto, conferenza tenuta al Centro Alti Studi Mili-
tari, a.a. 1949/50, la sessione, pubbl. n. C.-25,
(7) Per la requisizione del naviglio mercantile vds. Legge 13 luglio 19.39, n. 1154, 'successivamente
integrata dal R. D. 13 settembre 1940, n. 1669; per il noleggio/gestione per esigenze straordinarie
vds. Legge 4 aprile 1940, n. 336; 41uglio 1941, n. 843 e 27 giugno 1942, n. 897. Inoltre si ricor-
dano, nd quadro normativa dell'impiego bellico della Marina Mercantile, i seguenti provvedi-
menti: Legge 27 luglio 1940, n. 1211 e .3 aprile 1941, n. 499 (riconoscimento ddla navigazione
mercantile con rischi di guerra e conseguente assicurazione obbligatoria); Legge 24 luglio 1941,
n. 843 (sanzioni a carico degli equipaggi di unità mercantili); Legge 6 febbraio 1942, n. 110 (prov·
vedimenti straordinari per la costruzione, trasformazione e riparazione di navi mercantili e gal-
leggianti).
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