Page 133 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 133
· I velivoli trasferiti in Africa Settentrionale, vennero abbandonati ai margini
dei campi della Cirenaica ed usati come aerei civetta per i bombardieri della RAF.
Il centinaio abbondante di nuovissimi Ba. 88 inusati, non troverà per tutta la
guerra nessuna utilizzazione.
Per tutto il corso della guerra non fu possibile trovare aeroplani idonei a svol-
gere il ruolo d'impiego del combattimento e la sottospecialità rimase in precarie
condizioni d'efficienza senza adeguata soluzione.
Aerosiluranti
Esperimenti di lancio di siluri furono effettuati dall'aereo prima della guerra
per più anni e conclusisi senza un particolare risultato pratico per motivi di compe-
tenza insorti fra Marina e Aeronautica, motivi questi che comportarono, al momen-
to dell'entrata in guerra dell'Italia, la mancanza di reparti aerosiluranti nelli'\rmata
Aerea con tutte le gravi ripercussioni operative per tale lacuna.
Fu un gravissimo errore di lungimiranza e di vedute di impiego, che venne ri-
solto solo nel 1940 quando fu decisa la costituzione di un primo embrione della
Specialità la cui assenza aveva impedito sin dall'inizio del conflitto, di tentare azioni
che potevano ottenere brillanti risultati nel Mediterraneo, un mare che gli avveni-
menti successivi avrebbero dimostrato particolarmente congeniale all'impiego di ae-
rei siluranti. Nel mese di luglio 1940, dopo la constatata inefficacia del bombarda-
mento in quota, lo S.M.R.A. decise di costituire un Reparto sperimentale aereo si-
luranti assegnando alcuni "SM. 79" attrezzati al lancio con siluri e chiedendo alla
Lutwaffe la cessione di 50 siluri Whitehead prelevati da una commessa di 300 che
l'Aviazione germanica aveva'sin dal1939 ordinato avvedutamente al silurificio di
Fiume. Poiché il trimotore "SM. 79" risultava idoneo rispetto ad altri velivoli a
svolger tale servizio, il primo nucleo costituito sull'aeroporto di Merna di Gorizia
ebbe in dotazione sei trimotori di questo tipo ed un gruppo di piloti e speCialisti
che avevano già pratica addestrativa di lancio al riguardo.
Complessivamente, fra i mesi di agosto e dicembre erano state effettuate una
quarantina di missioni, sganciati una trentina di siluri, colpite e gravemente dan-
neggiate una decina di navi fra militari e mercantili.
Meno di una dozzina di aerei avevano arrecato agli inglesi più danni c;li quanto
avevano fatto alcune centinaia di bombardieri in più mesi di guerra. L'inizio. era
dunque promettente r.aa lo sarebbe stato ancor più in avvenire poiché le premesse
erano buone: il28 ottobre era stato, infatti, costituito a Gorizia il1° N.A.S. (Nu-
cleo Addestramento Siluranti) al comando del ten. col. Carlo Unia, col compito di
addestrare e rendere operativi gli equipaggi destinati ai Reparti aerosiluranti, perfe-
zionare nuove tecniche di lancio e di attacco, migliorare .le attrezzature di punta-
mento, i congegni di stabilizzazione dei siluri, studiare il comportamento di altri
tipi di aerei.
Nonostante tutte le difficoltà incontrate, previste e non, in una specialità asso-
lutamente nuova, la volontà e l'ingegno degli uomini che vi appartenevano le aveva-
no brillantemente superate, affinando mezzi e strumenti d'attacco fino a far diven-
tare negli anni successivi la specialità aerosiluranti l'arma più temuta e decisiva del-
l' Aeronautica italiana.
131