Page 131 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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mazioni recepite,  necessarie ai comandi per la valutazione delle  attività nemiche.
         Anche in questo aspetto vennero meno taluni presupposti che avevano determinato
         la  scelta  del  materiale  di  volo  impostato  essenzialmente  sul  trimotore  "Cant.  Z
          506", un ottimo velivolo che aveva dato nell'anteguerra splendide prove tecniche e
          conquistato numerosi primati internazionali: distanza, carico,  altezza. Al trimotore
          si affiancava il monomotore "Cant. Z 501", più lento ma ugualmente dotato di buo-
          ne caratteristiche di autonomia. Fu con questi aerei che la R. M. svolse il suo diffici-
          le servizio, ottenendo a prezzo di gravi sacrifici eccellenti risultati confermati dallo
          stesso nemico.
              L'aspetto  negativo della scelta di tale  materiale  non consisteva  tanto nei due
          tipi di aerei in servizio, che potevano offrire buoni risultati d'impiego pur con talu-
          ne limitazioni espresse dalle loro caratteristiche, quanto dal de>Ver affrontare con tali
          limitazioni l'offesa avversaria nei porti e piazzeforti nemiche,  normalmente molto
          bene difese con artiglieria contraerea e caccia di base a terra e le grosse formazioni
          navali inglesi che comprendevano invariabilmente una portaerei con la sua compo-
          nente imbarcata con caccia «Fulmar», «Seafire», per cui era ben difficile eludere gli
          attacchi, considerando altresì che l'impiego del radar di bordo consentiva l'avvista-
          mento aereo a grande distanza e permetteva agevolmente ai caccia di decollare e far
          qu.ota  per attaccare e abbattere i lenti ricognitori.
              Gli inglesi si avvalevano invece per i compiti di ricognizione strategica nel Me-
         diterraneo dei grossi idrovolanti Short «Sunderland» quadrimotori a scafo centrale,
          equipaggio di 12/14 uomini, velocità sui 300 km/h, armati con 7 armi cal.  7,7 mm
          e bombe per kg  900, autonomia attorno ai 5.000 km e  tangenza sui 5.500 metri.
          Tale situazione, pur non essendo la più idonea per talune limitazioni, godeva di altri
          vantaggi quali la lunga autonomia che consentiva, volando a quote sui metri 5.000
          di pattugliare per ore il Canale di Sicilia e di Sardegna, osservare le coste di un terri-
          torio stretto e concentrato come la Penisola italiana o di spingersi da Alessandria
          sino all'Egeo o alle acque di Creta o. della Grecia,  osservando le rotte di accesso
          alla Libia e i movimenti navali. I ricognitori inglesi erano dotati inoltre di un radar
         di avvistamento marittimo con portata di 80 km, che facilitava i compiti e le segna-
         lazioni in qualsiasi condizione di tempo e di visibilità,  anche nelle ore notturne.

          Osservazione aerea

              La situazione del personale e del materiale di volo dei reparti da O.A. di Eser-
         citavia, pur non potendosi considerare ottima, poteva dirsi all'inizio della guerra ac-
         cettabile.
              Per missioni di limitata penetrazione oltre le linee nemiche, il vecchio biplano
          "RO. 3 7 Bis", che costituiva all'epoca il nerbo dell' O. A., aveva ancora discrete pos-
         sibilità a condizione di non inviare tali aerei in zone di forte concentrazione di traf-
         fico nemico (particolarmente in A.S.). Uguale raccomandazione per i bimotori "Ca.
         311" che per missioni in profondità presentavano aspetti di elevata pericolosità di
         esecuzione.
              La costruzione in grandi serie del bimotore "Ca 313" destinato agli impieghi
         multipli (ricognizione, addestramento, piccolo bombardamento) rappresentò un no-
         tevole miglioramento qualitativo di propulsori più potenti, migliore armamento (3
         SAFAT 12,7 al posto delle 7, 7), più elevata velocità, migliore strumentazione di ser-
         vizio e operativa;  migliorate anche le caratteristiche di volo e di stabilità.

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