Page 128 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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marica, col risultato di ridurre a modesta entità numerica e di efficienza agguerriti
              Stormi di bombardieri e di caccia con enorme dispendio di carburante e  modesti
              risultati effettivi.
                  Un compito questo di squisita competenza dell'Esercito, che aveva talune diffi-
              coltà ad eseguirlo per insufficienza tecnica di mezzi corrazzati e blindati idonei a
             fronteggiarlo.  Una realtà mortificante emersa su un territorio coloniale che per ca-
              ratteristiche orografiche,  ambientali e climatiche doveva aver suggerito almeno da
              un decennio allo  S.M.G.,  una seria, doverosa e  adeguata impostazione filosofica,
              tecnologica e addestrativa degna di un esercito moderno. L'aspetto più preoccupante
              si verificò però allorché gli inglesi passarono all'offensiva nella prima decade di di-
              cembre, attaccando con pesanti carrarmati, con efficienti cannoni e fanteria moto-
              rizzata,  le  più  numerose  fanterie  italiane appiedate e  ristrette in ridotti difensivi
              campali.
                  Chiuse in una serie di sacche successive, sistematicamente annientate e costret-
              te alla resa dopo l'amara constatazione dell'inulità distruttiva dei vecchi e inadegua-
              ti cannoni da campagna, della scarsa efficacia dei nuovi pezzi controcarro e la mor-
              tificazione incapacità dei carri armati «L.  35».
                  Di fronte alle proporzioni inusitate della disfl!tta che stava verificandosi fra Si-
              di el Barrani, Sollum e Tobruk, il comando superiore FF.AA.  dell~.S.I. non ebbe
              altra alternativa per tentare di salvare il salvabile che ricqiedere l'aiuto totale e com-
              pleto della 5 8  Squadra Aerea, sacrificata quasi interamente in un compito impossi-
             bile ma doveroso.



              B)  Valutazione dei primi risultati di guerra forniti  dalla  R.A.

              Alla fine del 1940 fu possibile trarre alcune necessarie risultanze dai primi 6 mesi
              di guerra.


             Bombardamento

                  La Specialità Bombardamento Terrestre che costituiva la spina dorsale dell~r­
              mata Aerea italiana, in relazione al numero degli stormi in servizio ed al potenziale
              numerico dei velivoli assegnati, non aveva fornito i risultati sperati nonostante l'ab-
              negazione e i sacrifici del personale e il numero degli aeroplani impiegati. Il poten-
              ziale  deterrente  del  bombardamento,  pari  al  65%  della  forza  impiegabile  della
              R.A., aveva dimostrato in più occasioni e particolarmente nel corso delle battaglie
              aeronavali di Punta Stilo e Capo Teulada, l'impossibilità di risolvere o determinare
              sia pure in particolari condizioni di superiorità aerea, cosl come espressi nelle teorie
              douhettiane  della  guerra  aerea,  la  prevalenza  sul  nemico  ottenendo  la  sua -di-
              struzione.
                  Nelle due eccezionali occasioni di confronto, offerte sfrontatamente dalla Me-
              diterranean  Fleet penetrata in forze  nelle acque territoriali italiane e,  nonostante il
              massiccio intervento di aerei impiegati per più ore durante la battaglia, erano stati
              inferti al nemico danni significativi solo dal punto di vista psicologico, stante le stes-
              se ammissioni del Comandante la Squadra inglese amm. Cunningham, il quale ave-
              va esplicitamente dichiarato:  «Fummo particolarmente fortunati a non essere colpiti
              dagli aerei italiani.  I loro  attacchifurono veramente pericvlosi».

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