Page 132 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Trasporti
La modesta disponibilità di velivoli da trasporto, esistente all'inizio del conflit-
to; stava a dimostrare la non eccessiva importanza data a tale nuova Specialità, che
avrebbe assunto più tardi, nel corso della guerra, maggiore e straordinaria necessità
di servizio ed organica,_ raggiungendo i 4 Stormi in servizio.
L'esperienza provvisoria ma significativa della Squadra «Albania» costituita
per l'occupazione del Paese nell'aprile 1939, non aveva evidentemente influito nello
S.M.R.A. per rivolgere la sua attenzione nel rafforzamento di tale importante
aspetto.
All'inizio della guerra si faceva ancora assegnamento sui vecchi "Ca. 133" de-
classati dal bombardamento al supporto logistico e sulla collaborazione che avrebbe
fornito l~viazione civile con la requisizione dei suoi plurimot9ri passeggeri.
L'unico prototipo da trasporto, il "SM. 82", era nato da una esigenza formulata
per i collegamenti con la Libia dal maresciallo Balbo ed era stato estrapolato dal tri-
motore passeggeri "SM. 75".
Furono necessarie le prime difficoltà incontrate per assolvere i numerosi im-
procrastinabili servizi di trasporto e collegamento con le .varie zone operative perve-
nute allo S.M.R.A., per costituire sollecitamente il comando S.A.S. e ordinare alla
SIAI numerosi "SM. 82" pur permanendo ancora in taluni ambienti, la possibilità
di utilizzare anche nella specialità di bombardamento il bimotore da trasporto.
Assalto - combattimento
Costituì l'aspetto più deludente fra tutte le specialità della R.A. poiché non
disponeva di idoneo materiale divolo per assolvere i postulati dell'impiego tattico
per l'assalto e il combattimento. Per l'assalto fu necessario rimettere in servizio di
guerra il materiale già ufficialmente radiato e parzialmente avviato alla demolizione,
quando fu evidente che il "Ca. 310" irresponsabilmente assegnato alla specialità in
sostituzione del "Ba. 65" era poco più ·di un bimotore da turismo con l'aggravante
di una serie notevole di inconvenienti tecnici che ne pregiudicavano perfino tale im-
piego molto più pacifico. Fu necessario rimettere in servizio i "Breda 65" e conti-
nuare la guerra con tali aeroplani sino all'inizio, del1941, allorché il velivolo, giunto
ormai allo stremo delle sue residue possibilità, venne giustamente avviato alla defi-
nitiva demolizione.
Per la sottospecialità combattimento di cui esisteva all'inizio del conflitto un
intero stormo dotato di "BA. 88" bimotori, l'impiego bellico si limitò, durante il
breve periodo di guerra con la Francia, ad un paio di modeste azioni su obiettivi
della Corsica, su cui si persero per motivi tecnici almeno 2 bimotori.
Trasferito più tardi in Libia un gruppo per rafforzare la specialità assalto, l'im-
piego fu ancora più disastroso poiché non fu possibile tentare una sola azione per
manifesta impossibilità tecnica ad operare sul difficile terreno africano, che impedi-
va con la rarefazione atmosferica causata dal surriscaldamento dell'aria, il decollo
dei velivoli che non raggiungevano la necessaria potenza motrice per ottenere una
sia pur minima quota operativa.
Tutto ciò si verificava mentre nelle officine aeronautiche Breda, Imam e Vizzo-
la erano ancora in produzione regolare i bimotori "Breda" che in numero di 60
esemplari vennero prodotti ancora nel 1940.
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