Page 126 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Conclusioni
A) Situazione aerea strategica alla fine del 1940
Alla fine del 1940 la situazione aerea strategica italiana si presentava come
segue:
Mediterraneo - Malta
, Intensificata sorveglianza del Canale di Sicilia e degli approcci di provenienza
occidentale da parte dellhronautica di base in Sicilia e Sardegna, l'offensiva aerea
su Malta proseguiva in modo discontinuo e veniva condotta con modeste formazio-
ni di bombardieri non certamente in grado, per metodi di impiego e potenzialità
bellica, di neutralizzare le robuste difese dell'isola.
Si era constatata un'accresciuta presenza di caccia avversaria ed una escalation
qualitativa con la totale scomparsa dei «Gladiatori» sostituiti dagli «Hurricane» af-
fiancati dai primi esemplari di «Spitfire» inviati nel Mediterraneo.· Maggiore e più
temibile risultava anche l'artiglieria contraerea, coordinata dalla centrale operativa
di Rabat, che aveva ora a disposizione due nuove postazioni radar; era stato costitui-
to il primo squadrone di «Hurricane» e rafforzata ancor più la difesa antiaerea del-
l'isola. Al miglioramento qualitativo del materiale di volo nemico non aveva corri-
sposto identico progresso da parte italiana, poiché solo il "MC. 200" poteva consi-
derarsi tecnicamente come il più valido fra i velivoli da caccia messi in campo dalla
R.A., con prevedibili conseguenze per le missioni offensive e di scorta sun'isola.
Le lacune del bombardamento in quota erano state parzialmente integrate dal-
l'entrata in servizio degli "Stukas Ju. 87" che in un centinaio di esemplari erano
stati forniti dalla Germania e che gradualmente stavano entrando in azione con
buoni risultati distruttivi e di precisione. Buoni risultati si stavano ottenendo anche
con gli aerosiluranti la cui attività offensiva si stava ampliando notevolmente nel
Mediterraneo centrale e orientale.
Africa Orientale
La situazione in A.O.I. -dopo gli iniziali risultati ottenuti con la partecipa-
zione quasi totale delle forze aeree disponibili che avevano permesso la conquista
del dominio aereo -, stava lentamente ma irreversibilmente scendendo verso livelli
di efficienza insufficienti ad intraprendere azioni di un certo rilievo. A ciò aggiun-
gasi l'aspetto del materiale di volo le cui massime manifestazioni tecnologiche erano
rappresentate dal "SM. 79" per il bombardamento e dal "CR. 42" per la caccia, ·
contrapposti ai «Blenheim» ed ai primi «Hurricane» che in numero semp~ più cre-
scente, o quanto meno immutato, avevano riconquistato u· dominio dei cieli africani
e si stavano dedicando sistematicamen~e e con pervicacia tipicamente anglo-sassone· ·
alla distruzione di ciò che rimaneva. sui campi dell' A.O.I.
Albania - Grecia
Sul difficile fronte greco ,la R.A., che aveva sin dal principio conquistato la su-
periorità aerea eliminando rapidamente l~viazione ellenica, manteneva tale condi-
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