Page 146 - L'Italia in Guerra. Il primo anno 1940 - Cinquant'anni dopo l'entrata dell'Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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Questo è il panorama della documentazione che, riguardo al negoziato per il
Patto d~ciaio, era contenuta nell~rchivio segreto dell'Ufficio Coordinamento del
Gabinetto. Un materiale copioso, significativo, in grandissima misura noto o utiliz-
zato negli studi succitati, ma nel quale è tuttavia da segnalare una curiosa lacuna.
Tra di esso manca infatti la documentazione relativa alla fase estrema della trattati-
va. In partiColare: il progetto di patto d'alleanza a due preparato dai tedeschi, secon-
do le intese raggiunte tra Ciano e Ribbentrop nell'incontro di Milano, trasmesso a
Roma da Attolico per telefono e per filo la sera del 12 maggio 1939 (T. 2475/311
R), i due telegrammi immediatamente successivi con cui Attolico comunicava le sue
osservazioni (T. 2483/312 Re T. 2484/313 R), il telegramma, infine, da cui risulta-
vano lievi modifiche circa il preambolo, trasmesso da Attolico nel pomeriggio del
13 maggio (T. 2495/316 R). Naturalmente questi telegrammi li abbiamo tutti, ma
dalla copia che l'Ufficio Cifra conse[Vava per riferimenti controlli numerici, non
in quella circolata per la trattazione. E un particolare che. stupisce, data la diligenza
con cui i segretari custodivano e classificavano le carte importanti. E queste erano
veramente importanti, dato che si trattava del documento definitivo da firmare.
Per completare il panorama archivistico delle carte relative al negoziato per il
Patto d~ciaio, credo sia utile indicare un ultimo elemento che esse forniscono: gli
interventi personali di Mussolini, quali i suoi autografi e le sue annotazioni, tenen-
do presente che quasi tutte le altre carte sono siglate e sottolineate da lui.
Ebbene, Mussolini ha steso personalmente il verbale del colloquio con Hitler
del4 maggio 1938, come è detto nella citata rubrica. O'ra il documento non c'è più
perché è stato distrutto dall'umidità, ma il fatto che·Mussolini abbia steso un verba-
le sigQifica che il colloquio di Palazzo Venezia non fu solo protocollare, come quello
avuto in precedenza al Quirinale, ma ebbe di certo un contenuto politico.
Ancora: sui progetti di accordo itala-tedesco presentati in occasione del viag-
gio di Hitler in Italia, dice la rubrica: «minuta tedesca (in francese) con aggiunte
e modifiche del Duce», «minuta italiana con aggiunte del Duce». Il che vuoi dire
che i progetti furono vagliati e discussi e probabilmente anche di massima approvati
. da Mussolini, almeno quello del patto di assistenza e consultazione (e qui ricordo
che tali progetti sono stati. pubblicati da Watt e su di essi si può quindi lavorare
per una loro precisa individuazione, come ha fatto il Toscano nell'ultima edizione
del suo lavoro) .
. È autografo di Mussolini il testo della nota consegnata a Ribbentrop il29 otto-
bre, 1938 con la sua risposta scritta alla proposta di patto d'alleanza a tre comunica-
tagli·da Ribbentrop il giorno prima, come esattamente riferisce Ciano nel suo diario
{11). Ugualmente preciso è il riscontro che si ha nel diario' del fatto che Mussolini
rivide personalmente il preambolo del progetto di patto trasmesso a Roma da Attoli:
co il 6 gennaio 1939, apportandovi delle modifiche marcate sul documento (12).
Infine sono autografe: le istruzioni per Ciano del29 marzo 1939, che riavvia-
vano il negoziato dopo la crisi cecoslovacca di metà marzo; le istruzioni del4 mag-
gio 1939 a Ciano, che partiva per Milano, intitolate da Mussolini: «Memorandum
per von Ribbentrop»; la nota «da mostrarsi al Fiihrer», da lui intitolata «Memoriale
dopo l'alleanza Berlino-Roma», e datata -27 maggio 1939, nella copia dattiloscritta,
(Jl) lvi, 29 ottobre 1938.
(12) Galeazzo Ciano, Diario 19)9-1940,, Milano, Rozzoli, 1946, 8 gennaio 1938.
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