Page 130 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 130
130 LUCIO CEVA
Anzi tutto già dallo stesso titolo ("Intervento spagnolo"), per non par-
lare poi del séguito, è chiarissimo che la sola ipotesi è quella di una Spa-
gna che "intervenga", che si schieri spontaneamente a fianco dell'Asse e
contro le Nazioni Unite (nel 1943!) e cioè un'ipotesi del tutto fuor dalla ·
realtà. Comunque manca assolutamente il quadretto tracciato dal capo del
Governo fascista nella lettera a Hitler del 26 marzo: una Spagna che "la-
scerà fare", che non farà e non potrà fare "niente" anche perché "la ma-
novra sarebbe a suo vantaggio".
Non solo. Con pertinente visione militare, il Comando Supremo pro-
spetta indispensabile l'occupazione del Portogallo e la successiva difesa
delle sue coste, un impegno non proprio da nulla anche a non voler consi-
derare una possibile resistenza dei portoghesi le cui 8 divisioni sono rite-
nute quantité négligeable al punto di non doversi nemmeno porre la domanda
se saranno amiche o nemiche. Interessante è peraltro il conteggio delle forze
tedesche ritenute necessarie (oltre alla Piave). E così: 4-5 divisioni motoco-
razzate per occupazione e difesa del Portogallo. Per prendere Gibilterra
(certo rinforzata rispetto al1940-1941!), "unità speciali di artiglieria, gua-
statori, paracadutisti": diciamo l'equivalente almeno di un paio di divi-
sioni altamente specializzate oltre a eventuali reparti della Nembo e alla
fanteria spagnola. Per la difesa del Marocco spagnolo, fiducia negli "otti-
mi servigi" delle 7 divisioni spagnole ma "utilità" di rafforzarle con "ar-
tiglierie, armi anticarro ed unità motocorazzate". In qual misura? Difficile
dirlo ma è chiaro che rinforzi tedeschi inferiori alle 2-3 divisioni motoco-
razzate sarebbero stati inutili. Così i tedeschi avrebbero dovuto impiegare
fra Portogallo, Spagna e Marocco almeno una decina di divisioni sceltissi-
me, prescindendo poi completamente dal formidabile problema di farne
transitare una parte dallo stretto superando il contrasto di un'aviazione
potente e di una flotta senza rivali entrambe munite di buone basi. Ma
con questo si sarebbero al più guadagnate utili basi per un rafforzamento
della campagna sottomarina in Atlantico. Per "capovolgere l'attuale situa-
zione nel Mediterraneo occidentale", (come diceva Mussolini) che cosa mai
sarebbe occorso? Qui l'estensore del promemoria resta sul generico limi-
tandosi ad affermare che per "ulteriori sviluppi" accorreranno "unità co-
razzate e unità alpine" .
Il documento (che non sappiamo se sia stato poi presentato e a chi)
sembra rispondere a un solo scopo: mostrare la chimericità dell'operazione
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 130 03/03/16 16:49

