Page 125 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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MO MENTI DELLA CRISI DEL COMANDO SUPREMO 125
La vera ragione risiede nel fatto, d'altronde ben noto, che le intenzio-
ni politico-militari tedesche circa la Spagna erano tutt'altre e non da allo-
ra, benché Mussolini ne fosse, come sempre, tenuto all'oscuro.
Ossia ricapitolando.
Dopo che l'operazione Felix così come progettata nella direttiva h i-
tleriana n. 18 del 12 novembre 1940 era naufragata nel febbraio 1941
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di fronte alla non cooperazione spagnola,< > Hitler aveva tenuto in vita
il progetto continuando anzi a perfezionarlo ma rimandandone l' esecu-
zione. Era inizialmente previsto che non si dovesse attendere neppure la
fine di "Barbarossa" ma solo il momento in cui sul fronte orientale fosse-
ro state raggiunte posizioni giudicate decisive. La rinuncia ufficiale a "Fe-
lix" nelle sue varie edizioni risale all'8 marzo 1942 col che si chiude la fase
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offensiva delle progettazioni hitleriane relative alla Spagna. <9> Intanto tra lo scor-
cio del 1941 e i primi mesi del 1942 la nuova situazione strategica, creata
dal fallimento di "Barbarossa" e dall'estensione mondiale del conflitto,
genera una serie di progetti difensivi solo come risposta a temuti sbarchi alleati
in Spagna e Portogallo. Sbarchi del genere avrebbero fra l'altro messo in pe-
ricolo le basi tedesche per la guerra sottomarina situate nell'Ovest della
Francia. Senza addentrarci nell'illustrazione dei vari piani germanici ("Ilo-
na" , "Isabella", due versioni di "Gisela") basti ricordare che questi tra-
scolorarono col passare del tempo da una difesa attiva e controffensiva,
tesa ad assicurarsi i porti della Spagna cantabrica, fino all'ultima edizione
del piano "Niirberg" dell'estate 1944 diretto al puro e semplice sbarra-
mento dei passi pirenaici.<50)
(48) H. R. Trevor Roper, Hitler. Directives de guerre, Parigi, Artaud, 1965 (ed. or. 1962),
p. 66-70 e per la direttiva 32 p. 104·108. Per la celebre conferenza Hitler·Franco
del23 ottobre 1940: P. Preston, "Franco and Hitler. The Myth ofHendaye 1940",
in Contemporary European History, 1/1992, (p. 1·16); R. Serrano Suner, Entre el silen·
cio y la propaganda. La Historia como fue, Barcellona, Pianeta, 1977, p. 283-324 (V.
anche dello stesso autore Entre Hendaya y Gibraltar, Barcellona, Nauta, pubblicato
nel 194 7 e importante per il silenzio osservato al riguardo e che aiutò ad alimenta-
re leggende esaltatorie di Franco ancor oggi circolanti). Per l'evoluzione di " Felix":
C.B. Burdick, cit., specialmente p. 63·122.
(49) Per le vicende di "Felix" e della variante "Felix-Heinrich" durante la prima fase
di "Barbarossa" sino al marzo 1942: documenti studiati in C. B. Burdick, cit., p.
121·130.
(50) Documentazione tedesca in C.B. Burdick, cit., specie p. 155·198. Per i verbali Hider-
Raeder del 19 novembre e 22 dicembre 1942: Fuherer Conferences on Naval Affairs
1939-1945, Londra, Greenhill books, 1990, p. 299·301 e 303-304. Vd. inoltre F.
W . Deakin, cit., p. l 72, nota l. Per talune di queste contromisure tedesche vd.
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