Page 121 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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MOMENTI DELLA CRISI DEL COMANDO SUPREMO 121
Ignoriamo se, come Mussolini il9 marzo 1943 asseriva "risultargli",
gli anglo-americani "temessero" ancora una mossa tedesca su Gibilterra.
Certamente se l'erano prospettata nel 1942 al momento di progettare l'in-
tera operazione "Torch" e si erano così premuniti: inclusione di Casa-
blanca tra gli sbarchi iniziali così da assicurarsi linee di rifornimento lontane
dall'offesa nemica e preparazione minuziosa di "Backbone", un piano che
prevedeva - occorrendo - l'invasione del Marocco spagnolo e della stessa
Spagna meridionale.<37)
Quindi, anche supposto che gli spagnoli lasciassero via libera e che
si riuscisse a conquistare o a neutralizzare Gibilterra, la spedizione anglo-
americana ben difficilmente si sarebbe tramutata nella "catastrofe" au-
spicata dal duce.
Effetti probabilmente non risolutivi ma comunque interessanti sareb-
bero invece stati possibili previo avveramento del miraggio n. l (elimina-
zione del fattore URSS) e corrispondente ingrossamento delle forze tedesche
da gettare nell'impresa.
E poiché ciò non poteva sfuggire neppure a Mussolini, bisogna con-
siderare la sua "proposta Spagna" non come a sé stante, ma solo come
un capitolo del ricordato miraggio principale. Lo aveva già osservato Deakin
nel 1963: poiché Mussolini predicava da mesi la necessità di risolvere la
questione Russia per fare del Mediterraneo il centro del conflitto, occorre-
va si desse almeno l'aria di proporre "una strategia combinata" per que-
sto teatro. OS)
Non aveva forse Hitler asserito che neppure "l'assenza della Russia
come avversario" avrebbe giovato in Africa perché il problema non era
di forze ma di trasporti?
Eccolo servito con la proposta di passare dalla Spagna riducendo i
tragitti marini tra Europa ed Africa dai 140 chilometri del canale di Sici-
lia alla decina dello stretto di Gibilterra.
(3 7) C. B. Burdick, Germany's military strategy and Spain world war II, Syracuse, New York,
Syracuse Universiry Press, 1968, p. 166 nota 21. H . Butcher, My Three Years with
Eisenhower, New York, Simon & Schuster, 1946, p. 60 e 68. Il passaggio della Spa-
gna a fianco dell'Asse era considerato improbabile dai britannici, non così dagli
americani: G. F. Howe, Northwest Africa: Seizing the initiative in the West, Washing-
ton, D. C. Center of Military History U.S. Army, 1957, p. 26.
(38) F. W. Deakin, cit., p . 216 e X. Tusell, G. Garcia Queipo De Llano, Franco y Musso-
lini. La politica espanola durante la segunda guerra mundial, Barcellona, Pianeta, 1985,
p. 185.
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