Page 116 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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116 LUCIO CEVA
sione per spingere a galla l'inevitabilità di una via d'uscita politica non
più nel quadro dell'Asse. Infatti nell"'Appunto per il Duce" 28 febbraio
1943 dal titolo "Argomenti di risposta alla lettera del Fiihrer" leggiamo:
(5) operazioni in oriente (paragrafo 9)
Il Fiihrer esprime l'incrollabile sua volontà di combattere in oriente sino a che
"il colosso russo non venga meno". Non accenna però al piano operativo per
riuscire allo scopo. Si ribadisce qui il concetto che l'offensiva in Russia, a meno
che non riesca ad agganciare l'esercito rosso e quindi ad annientarlo, sarà ste-
rile di risultati decisivi, mentre logorerà sino ad un limite pericoloso l'esercito
tedesco. Una difensiva forte che stronchi tutti gli attacchi nemici e che distrug-
ga con azione di contrattacco le sue ondate offensive, conseguirà maggiori suc-
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cessi ed esporrà meno i tedeschi a perdite di uomini e di materiali. < >
Concetti magari lapalissiani che tuttavia, oltre a sfiorare la politica,
adombrano un criterio difensivo forse meno pittoresco di quello del duce
("vallo") ma più intonato alla realtà della guerra moderna ("azioni di con-
trattacco" cioè difesa mobile).
E soprattutto inizio della costruzione del seguente sillogismo: senza
il grosso delle forze tedesche non si possono battere gli anglo-americani
in Occidente; la Germania è deliberata o costretta a mantenere tale "gros-
so" impegnato ad Oriente; ergo l'Italia dovrà provvedere alla sua salvezza.
Così ancora:
In conclusione: i tedeschi debbono cambiare intendimenti operativi e debbono
aiutarci, altrimenti non saremo più obbligati a seguir/i nella loro errata con-
dotta di guerra (''Appunto per il duce" 17 febbraio 1943);
( .. .) In caso contrario (cioè se la Germania non potrà dare l'aiuto indispensa-
bile, N.d.A.) le prospettive non potranno essere ugualmente fiduciose ed allora
l'Italia dovrà preoccuparsi di evitare le conseguenze di errori non suoi ("Ap-
punto per il duce" l marzo 1943);
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( ... ) In tali condizioni occorre valutare se il nostro sacrificio sarà utile per la
vittoria finale. Solo in questo caso sarà nostro dovere e nostro interesse subir/o.
Ma nel caso contrario la Patria non può chiedere ai suoi figli il suicidio; chie-
derà invece ad essi la salvezza dalla distruzione. (Appunto senza titolo 11
marzo 1943);
(28) Questo brano è anche in F. W . Deakin, cit., p. 204, nota l.
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