Page 118 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               Fra Spagna e  Tunisia: gli  anglo-americani in una morsa

                    Riassumiamo la  breve vicenda di quest'altro miraggio, in realtà un
               semplice  elemento  di  quello  che  precede.
                    Dopo che lo  sbarco alleato  nell'Africa  francese  a v eva  avvicinato la
               guerra alla Spagna e alle sue colonie, l'atteggiamento italiano si era con-
               formato alla politica stabilita da Hitler: niente inutili pressioni per un in-
               tervento della Spagna in guerra ma ottenere assicurazioni che essa avrebbe
               difeso la propria neutralità nell'ipotesi che gli Occidentali l'avessero vio-
               lata.  Hitler aveva poi concesso modesti rifornimenti di armi alla Spagna
               contro assicurazione scritta dell'impegno a difendersi, il tutto secondo un
               protocollo  10  febbraio  1943  per  qualche  tempo  tenuto  nascosto  agli
               italiani.  (32)
                    Senonché al Consiglio  dei Ministri del 23  gennaio  1943 Mussolini
               cercò di rincuorare i suoi gerarchi facendo balenare la speranza di un' of-
               fensiva  africana verso il Marocco  anche per provocare,  a  tempo debito,
               l'intervento della Spagna.  (33)  Il 13 febbraio successivo in un colloquio con
               Kesselring, Mussolini diede segni d'attenzione alla Spagna accennando ad
               urti tra gli americani e Franco col quale aveva avuto uno scambio di lette-
               re.  Quindi durante la  prima delle  ricordate conversazioni con von Rib-
               bentrop (25 febbraio 1943) il duce accennò a un possibile sbarco nemico
               nelle Baleari come a un fatto positivo perché avrebbe "riproposto la que-
               stione spagnola" e tornò a parlare del suo scambio di lettere col Caudil-
               lo.<34l  Dopodiché nella già ricordata lettera del 9 marzo, e prima di tornare
               al  prediletto  tema  del  "vallo"  contro  i  russ1,  scnsse:



               (32)  Da  D.D.I.,  IX,  X,  n.  299  (.p.  399-400) risulta  che  il  testo  del  protocollo  segreto
                   tedesco-spagnolo  10 febbraio  1943 fu comunicato "riservatamente" da Jordana al
                   nostro ambasciatore a Madrid soltanto il 7 maggio 1943, ma dalla documentazione
                   tedesca  (F.  W . Deakin cit.,  p.  188) si  apprende invece che Ribbentrop lo  aveva
                   già  dato a  Mussolini, sempre  "riservatamente",  fin  dal 25  febbraio.
               (33)  G. Gorla, L 'Italia  nella seconda guerra mondiale.  Memorie di un milanese ministro  del re,
                   nel  governo  di Mussolini,  Milano,  Baldini  &  Castaldi,  1959,  p.  390.
               (34)  N.A.R.S. T 821, reel125, fr.  000523-000525: Verbale 13 febbraio 1943 a Palazzo
                   Venezia (presenti: Duce, capo di  SM Generale, Feldmaresciallo Kesserling). Men-
                   tre nell'unico già ricordato verbale Mussolini-Ribbentrop pubblicato in D.D./. (IX,
                   X, n. 61) nulla si dice della Spagna, le dichiarazioni di Mussolini di cui sopra sono
                   nella  documentazione tedesca: F.  W .  Deakin,  cit.,  p.  191.  La  lettera  30  gennaio
                   1943 di Franco e la  risposta  14 febbraio  1943 di Mussolini sembrano assai poco
                   significative (D.D./.  -  rispettivamente -  IX, IX, n. 564, p.  565-566 e IX, X, n.
                   21  p.  23-24).









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