Page 114 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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solida e duratura da consentire al Reich un completo rovesciamento di fronte. Im-
pregiudicato beninteso l'interrogativo di quanto - a fine 1942 - siffat-
to rovesciamento sarebbe stato poi risolutivo di fronte alle dimensioni
gigantesche assunte dal riarmo americano. Ora sul punto che vi siano sta-
ti per lo meno sondaggi di pace tra russi e tedeschi qualche cosa, e non
da ora, è indubbiamente emerso.< 24 ) E soprattutto è probabile che altro
non mancherà di spuntare da quegli archivi del Cremlino divenuti dopo
il 1989 fornitori a getto continuo di documenti "storici" commisurati in
genere alle esigenze occidentali dell'oggi. Ma l'impossibilità di una pace
tale da nullificare i sensati aspetti tecnico-militari della ripulsa hitleriana
discende da logica elementare.
Nel "pragmatismo" di Mussolini è invece problematico il rinveni-
mento anche di sole tracce di concretezza militare. Ciò risalta ancor me-
glio se si considera l'altra ricetta suggerita a Hitler per risolvere il problema
russo a vantaggio di quello mediterraneo: la difensiva a oltranza, anzi l'ere-
zione di un "vallo", di una Maginot orientale insomma. A ben vedere an-
che su questo punto Hitler aveva già dato tutte le risposte del caso nelle
conversazioni di Gorlitz.
Tuttavia Mussolini vi tornerà (non mancando per questo di cipro-
porre anche la "pace separata") soprattutto dopo Stalingrado e il progres-
sivo aggravarsi della situazione in Tunisia. Con le due note lettere al Fiihrer
del 9 e del 26 marzo 1943 invocherà rispettivamente "in un modo o nel-
l'altro" la "neutralizzazione" o "l'eliminazione" dell'URSS, la chiusura del
"capitolo Russia ( ... ) con una pace se possibile (e io la ritengo possibile)
o con una sistemazione difensiva - un vallo orientale che i russi non
(24) Già nel 1963 F.W. Deakin, cit., p. 91, 244-252 e passim aveva esaminata la que-
stione. Per approcci di Stalin dal dicembre 1942: A. Hillgruber, Storia della seconda
guerra mondiale, cit., p. 105, 123, 125 e nota 36. Una sintesi degli indizi disponibili
su tali tentativi nel 1941143 (soprattutto a iniziativa sovietica) è ora offerta dal cita·
to volume di R. De Felice, p.1253·1270. "Molto"- egli scrive- " rimane avvol-
to nel mistero". Aggiungerei che anche la parte affiorata, oltre ad avere riscontri
probatori poco sicuri, è sempre minata dalla difficoltà di sceverare quanto di stru-
mentale e quanto di autentico vi sia stato nelle mosse dell'una e dell'altra parte.
Mancano poi conferme di un incontro segreto tra Ribbentrop e Molotov nel giugno
1943 a Kirovograd, narrato - senza citazione di fonti - da B. H. Liddell Hart
in Storia militare della seconda guerra mondiale, Milano, Mondadori, 1970 (ed. or. 1970),
p. 684. Su questa asserzione, talora acriticamente ripresa, rinvio a una mia recen·
sione del 1971 in Il Movimento di Liberazione in Italia, n. 103.
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