Page 109 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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MOMENTI DELLA CRISI DEL COMANDO SUPREMO 109
Consideriamo ora genesi e vicende dei piani militari irrealistici: com-
promesso con la Russia, azione in Africa attraverso la Spagna. Il Coman-
do Supremo - costretto a far mostra di credere a cose di cui conosce bene
l'inattuabilità- non manca però di arrecare indirettamente acqua al mu-
lino dell'altra soluzione (rovesciamento delle alleanze, uscita dal conflitto)
la sola in cui confida veramente.
Soluzione del problema russo: pace o "vallo"
Di tali miraggi fu propugnatore, difficile dire quanto nel suo intimo
convinto, lo stesso Mussolini.
La "trovata" della pace separata coi sovietici era tutta del duce, non
del Comando Supremo. Quest'ultimo poteva solo constatare come senza
un più forte impegno tedesco le sorti in Mediterraneo e in Africa fossero
ormai segnate. Era evidente che un azzeramento del fattore URSS avrebbe
reso disponibili grandi risorse dell'alleato. Ma un conto era prospettare
la circostanza come presupposto di una duratura "mediterraneizzazione"
della guerra da parte tedesca Oll ed altro era tramutarla in una precisa ri-
chiesta politica.0 l Questa rientrava nelle competenze del capo del Gover-
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no il quale la prospettò insistentemente al socio di maggioranza preferendo
tuttavia invocarla come risultato anziché attardarsi in suggerimenti sulle
vie per conseguirla.
Tale atteggiamento non mancava di qualche labile precedente. A fi-
ne 1941 Mussolini stenta va ad afferrare il significato del fallimento della
(11) Il tema diverrà ricorrente, ad esempio, in alcuni dei noti promemoria confezionati
dal gen. Castellano: 17, 21 e 28 febbraio, l o, 11 marzo, 16 aprile e 14 maggio
1943 in National Archives and Record Services, Washingron (d'ora in poi N .A.R.S.)
T 821, Ree! 128, Frames 000986-000989, 000990-000994, 001000-001002,
001003-001004, 01007-01014, 01017-01024, 01030·01033. Ringrazio l'amico
prof. B. R. Sullivan della National Defense University per aver contribuito, con
grande generosità e competenza, ad arricchire la mia disponibilità di copie dei do·
cumenti dei N .A.R.S.
(12) Il generale (a riposo) Francesco Saverio Grazioli, lusingato dalla menzione che di
lui aveva fatto Mussolini nel discorso alla Camera del 2 dicembre 1942, aveva indi·
rizzato al "duce" un promemoria di considerazioni sulla necessità di una pace se·
parata fra Asse e URSS: vedi Ministero degli Affari Esteri, Documenti Diplomatici
Italiani (d'ora in poi D.D.l.), IX, IX n. 379, p. 372-375. Non è un caso che il gene-
rale avesse ben poco da dire sugli aspetti militari e si dilungasse invece in suggeri-
menti politico-diplomatici e in dissertazioni ideologiche. Vedi L. E. Longo, Francesco
Saverio Grazio/i, Roma, U.S.S.M.E., 1989, p. 454 e sg.
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