Page 108 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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108 LUCIO CEVA
che a tanto si potesse arrivare senza sciogliere i due nodi del rovesciamen-
to o quanto meno dell'accantonamento di Mussolini e del suo regime non-
ché della rottura dell'alleanza coi tedeschi. È chiaro che passi di tanta
rilevanza politica potevano al più essere "suggeriti", indirettamente e con
cautela, solo alla particolare "soglia" del vertice militare rappresentata dalla
Corona. E proprio questo avvenne come conferma l'esame della documen-
tazione che, pur avvolta dalle cautele proprie di chi lascia traccia scritta,
talvolta appare sorprendentemente esplicita.
':çuttavia comprensibili ragioni di prudenza oltreché consapevolezza
dei confini dei propri compiti e delle corrispondenti responsabilità fecero
si che lo sganciamento dalla Germania fosse dapprima alluso molto co-
pertamente e poi più chiaramente prospettato come un atto spettante al
solo Mussolini. Ora, se in tutto questo parlar a "nuora" perchè "suocera"
intendesse, si possono cogliere sfumature diverse a seconda della data, del-
l'autore e del destinatario dei vari documenti pervenutici, una cosa par
certa. E cioè che il coté militare italiano, pur studiandoli e prospettandoli
com'era dover suo, non credette mai o credette sempre meno (e assai pre-
sto nulla del tutto) in quelli che sopra abbiamo definito piani irrealistici
quando non addirittura "farneticanti".
Prima di venire a tali piani, cioè all'oggetto di questo contributo, re-
sta da dire ancora una parola sulla Corona, la soglia più elevata delle tre
che abbiamo distinto nel vertice militare.
Vittorio Emanuele III fu il protagonista del 2 5 luglio ed ebbe parte
di primissimo piano nella successiva vicenda fino all'8 settembre. Di lui
dovranno occuparsi quanti tratteranno questi aspetti.
Qui basti osservare come tutto OO> lasci credere che verso i vari pia-
ni irrealistici (pace tedesco-russa, contrattacco dalla Spagna, neutralizza-
zione dell'Italia e/o suo sganciamento dalla Germania guidati da Mussolini)
il Sovrano abbia avuto un atteggiamento non dissimile da quello dei mili-
tari. Vi abbia cioè prestato attenzione esterna anche a fini di copertura
del segreto circa i veri divisamenti, senza però né prenderli mai molto sul
serio né tanto meno sperarvi.
(10) Trattandosi di Vittorio Emanuele condizionali e cautele s'impongono data la scar-
sità della documentazione sulla sua figura. Del resto, pur non mancando apporti
incidentali anche notevoli in trattazioni con oggetto più ampio (come ad esempio
in quelle citate di Deakin e di De Felice o nella Storia dell'Italia moderna, di G. Can·
deloro), resta che ad oltre quarant'anni dalla morte del Re non è stata neppure ten·
tata una sua biografia a carattere scientifico.
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