Page 111 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 111
MOMENTI DELLA CRISI DEL COMANDO SUPREMO 111
guendo i grandi bombardamenti sul Nord Italia, il duce sentì più che mai
l'urgenza della pace separata con la Russia. Dopo averne accennato a Go-
6
ring in un colloquio romano del 5 dicembre,0 > decise di parlarne al Fi.ih-
rer. Questi lo aveva convocato, insieme con Ciano, per una conferenza
a Salisburgo tra il 15 e il 20 dicembre. Il convegno sfumò perché Hitler
non si sentì di lasciare il suo quartier generale per l'aggravarsi della situa-
zione al front~ russo e d'altra parte la salute di Mussolini sconsigliava il
lungo viaggio. Così alla "tana del lupo" andarono Ciano e Cavallero. Il
primo aveva lo specifico mandato di far sapere a Hitler che il duce giudi-
cava indispensabile un accordo con la Russia o, in subordine, l'adozione
7
di una linea difensiva che potesse esser tenuta con poche forze. 0 > Pro-
babilmente Mussolini pensava che se il Fi.ihrer non aveva gradita l'idea
della pace separata nel 1941 allorché fiutava la vittoria, l'avrebbe però
desiderata adesso con un'armata circondata a Stalingrado e tutto il dise-
gno dell'offensiva estiva andato a pezzi. Ma Hitler, fosse o no sincero nel-
la sua previsione di avere alla lunga partita vinta sull'URSS, sapeva bene
che per far la pace e soprattutto per mantenerla occorre essere in due.
E tale concetto partecipò a Ciano e a Cavallero appena giunti al Quartier
Generale di Gorlitz in Prussia orientale. La missione (18-20 dicembre 1942)
capitata fra l'altro proprio nei giorni in cui al fallimento della controffen-
siva Manstein lanciata per "liberare" Stalingrado si sommava sul Don lo
sfondamento dell'8 a Armata italiana, non ebbe né avrebbe potuto avere
8
successo.0 > Il responso di Hitler fu lungo, pedantesco e condito di greve
salsa ideologizzante nella quale però galleggiavano elementi di ineccepibi-
le ragionevolezza politico-militare:
(16) D.D.I., cit., n. 381, p. 378-379, (nel valutare l'atteggiamento attribuito a Goring
si ricordi che si tratta di un sunto "dettato" da Mussolini a Ciano come quest'ulti-
mo asserisce alla data 6 dicembre 1942 del Diario). F.W . Deakin cit., p. 90 e R.
De Felice, cit., p. 1266-1267. Vedi anche G. Ciano, Diario, 16 dicembre 1942.
(17) G. Ciano, Diario, 6, 7, 8,.13, 14, 15, 16 dicembre 1942.
(18) D.D./., cit., n. 414 (p. 408-412), 415 (p. 413-417), 421 (p. 421-422), 422 (p.
422-425), 423 (p. 425-427) e 430 (p. 433-440). A.U.S.S.M.E. Diario Cavallero, cit.,
19 dicembre 1942. F.W . Deakin, cit., p. 88-106. G . Ciano, Diario, 18, 19, 20 di-
cembre 1942. Volendo credere a D. Irving (Giit·ing. Il maresciallo del Reich, Milano,
Mondadori, 1989, p. 464), Ribbentrop e Goring avrebbero compiuto visibili cen-
ni di consenso quando Ciano espose a Hitler il suggerimento di Mussolini. Vedi
comunque il racconto di Ribbentrop sulla reazione furibonda di Hitler alla richie-
sta di autorizzazione a prendere contatto coi russi dopo lo sbarco alleato in Nord
Africa:]. Von Ribbentrop, De Londres à Moscou, Parigi, Grasset s.d. (ed. or. 1951).
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 111 03/03/16 16:47

