Page 104 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 104
104 LUCIO CEVA
strategia. Non fino alle soglie del primo inverno di guerra, perché la fati-
ca di Badoglio si era esaurita in tentativi di azione ora frenante e riordi-
nante e, alla fine, esecutiva (Grecia) del caotico affastellarsi di confliggenti
velleità strategiche che il duce manifestava a getto continuo, sempre sullo
sfondo dell'ipotesi che intanto la Germania piegasse la Gran Bretagna o
occupandone le isole o col blocco sottomarino. Non nel semestre seguen-
te, allorché tutto si era ridotto a un affar.noso parar colpi inferri da greci
e da britannici e quindi al prestar man forte al sopraggiunto soccorso ger-
manico, restando però all'oscuro dei più vasti piani strategici in cui il Reich
iscriveva l'aiuto così elargito. Dal22 giugno 1941 all'autunno 1942 tutto
era parso ruotare sulla distruzione dell'URSS e il successivo rovesciamen-
to in Mediterraneo e Medio Oriente della potenza del Terzo Reich che, gra-
zie alle spalle ormai libere e nonostante la sopravvenuta mondializzazione
del conflitto, avrebbe dovuto conseguirvi finalmente la decisione. Tutta-
via questa fase durata 16 mesi (giugno 1941 -ottobre 1942), non si era
sempre risolta in un mero "durare" in attesa della decisione all'Est. So-
prattutto dalla primavera 1942 aveva preso consistenza un indirizzo se
non proprio "strategico" quanto meno "operativo" (5) del Comando ita-
liano che, sia pure col determinante concorso germanico, aveva dato vita
a importanti iniziative quali l'intensificata lotta per la difesa delle rotte
mediterranee, la progettata azione su Malta e poi l'alimentazione dell' of-
fensiva in Egitto, senza contare il rafforzamento della presenza italiana sul
fronte russo.
Ma ora ai primi del febbraio 1943, dopo Stalingrado, la perdita del-
la Libia, l'insediamento anglo-americano da Casablanca e Algeri a Bona
e a Tebessa, da quale ipotesi-speranza erano ormai sorretti gli sforzi sem-
pre più ardui dei soldati italiani per contrastare, nella scia tedesca, l' azio-
ne convergente degli anglo-americani e dei sovietici?
In verità invece di una ipotesi ve n'erano molte, forse anche troppe
e ramificate in più alternative. Ricordo le principali, suddividendole per
comodità in due gruppi.
Il primo gruppo presupponeva il permanere inalterato dell'alleanza itala-
tedesca ed aveva il suo centro di gravità in una forte rettifica dell'atteggia-
(5) Adotto l'uso anglo-sassone che distingue nell'attività militare una soglia strategica ri-
ferita al conseguimento con la forza dei grandi obiettivi nazionali scelti dalla guida
politica e una soglia operativa riferita al conseguimento di obiettivi strategici in un
singolo teatro bellico. La prima - si potrebbe dire - mira a vincere le guerre (ed
è da noi talora chiamata grande strategia) mentre la seconda riguarda singole campa-
gne, o singoli teatri bellici (e da noi è spesso chiamata strategia di teatro).
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 104 03/03/16 16:47