Page 101 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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MOMENTI DELLA CRISI DEL COMANDO SUPREMO
Lucro C EVA
Verso le 6 del mattino dell'8 novembre 1942 il telefono squillò nel-
l'abitazione romana di Umberto Boria, un capitano di artiglieria addetto
al Comando Supremo. "L'hanno fatta loro la C4!" diceva all'altro capo
del filo la voce sardonica di Augusto Adam, ufficiale degli alpini piemon-
tese collega di Boria che telefonava appunto dalla sede di Palazzo Vidoni
in corso Vittorio, dove quella notte era di servizio. I due amici si erano
intesi.<!) "Esigenza C4" era il nome convenzionale di un'operazione di
sbarco dell'Asse in Tunisia così come C2 designava uno sbarco in Corsi-
ca. In verità la C4 non era che una riduzione dell'originaria "Esigenza
C3" il progettato sbarco a Malta che, abbandonato dopo la conquista di
Tobruch e la corsa ad El Alamein, era stato trasformato in C4 il 7 luglio
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1942 per ordine di Cavallero.< > Una "trasformazione" rimasta soprattutto
sulla carta perché molti mezzi e reparti destinati a Malta erano stati getta-
ti nella fornace egiziana lungo l'estate. (3) Accantonare forze per uno sbar-
co in Tunisia era però giustificato sia perché si trattava di un'eventualità
(l) Testimonianza del generale Umberto Borla, Roma gennaio 1982. Com'è noto i co-
mandi dell'Asse seguivano da giorni con apprensione il formarsi a Gibilterra di ec·
cezionali convogli. Ma, nonostante gli italiani a differenza dei tedeschi avessero
formulato previsioni esatte, la conferma che l'obiettivo fosse il Nord Africa francese
si ebbe solo nelle prime ore dell'8 novembre.
(2) A.U.S.S.M.E. Diario Cavallero, 7 luglio 1942.
(3) Solo fra il 5 e il 15 luglio 1942 erano partiti per l'Africa questi elementi del corpo
di spedizione destinato a Malta: l'unica divisione paracadutisti dell'esercito, 3 batta-
glioni di fanteria normale e da sbarco, 3 gruppi semoventi, 2 battaglioni carri M,
87 motozzattere, 30 zattere pneumatiche e vari reparti aerei. Erano poi seguite le
divisioni Spezia e Pistoia. Rinvio alle fonti citate nel mio La campagna di Russia nel
quadrostrategicodellaguerrafascista, "Il Politico", (Pavia), 3/1979, (p. 420-446) p. 441.
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