Page 98 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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98 ROMAIN H. RAINERO
tutto aver presente gli avvenimenti che si sono svolti dal luglio al settem-
bre 1943. Completando la Carta Atlantica, le cui proposizioni avevano
avuto un'eco profonda nella coscienza italiana, diversi proclami e dichia-
razioni furono successivamente indirizzati dai capi delle Nazioni Unite
al popolo italiano, il quale fu indotto a credere che gli Alleati lo avrebbero
trattato onorevolmente quando si fosse liberato dal fascismo ... Gli avveni-
menti che seguirono confermarono l'indiscutibile volontà dell'Italia di re-
staurare le sue istituzioni democratiche. Il popolo italiano è stato il primo
tra i popoli oppressi a respingere apertamente la tirannia germanica. Il
compito del nuovo governo costituito dopo la caduta di Mussolini consi-
stette nel distruggere le principali istituzioni del passato regime e nell'im-
pedire ai gerarchi fascisti sostenuti dai tedeschi di riprendere il potere con
la violenza o l'inganno. Nello stesso tempo la principale preoccupazione
del governo fu di rendere possibile al più presto la cessazione delle ostilità
con le Nazioni Unite ... ".09) Il fatto che questo documento fu rapidamen-
te ritirato dalla circolazione ha anche il significato di una revisione di questa
utopica interpretazione, utile a posteriori, ma storicamente insostenibile. La
molteplicità delle iniziative e la loro disorganicità sono elementi indiscuti-
bili della dispersione del potere che intendeva reggersi su di un equivoco
evidente: proseguire la guerra con l'alleato e concludere senza di esso, e
magari contro di esso, il ritiro unilaterale dell'Italia dal conflitto. Ma nep-
pure questo sofisma può essere accettato poiché l'accettarlo potrebbe at-
tribuire alle autorità regie del periodo un piano lucido e coerente; e i fatti
che portarono all'armistizio di Cassibile del 3 settembre ed al successivo
annuncio dell'8 dimostrano palesemente che ogni affermazione circa que-
sto piano risulta inesistente. La barca dei 45 giorni andò avanti quasi a
caso, alla ricerca di un'impossibile via d'uscita tra contrapposte ed insa-
nabili scelte di campo. Ed in questo frangente le due forze in presenza,
quella alleata e quella germanica, ebbero buon gioco di puntare al massi-
mo del loro tornaconto. Per gli alleati era la soluzione della " resa senza
condizioni"; per i tedeschi l'occupazione militare dell'intero territorio me-
tropolitano italiano in attesa di suscitare nel Nord una qualche forma di
governo satellite.
L'assenso del Re alle condizioni invano negoziate dai delegati italiani
con i rappresentanti alleati nel primo armistizio firmato a Cassibile, po-
(19) Il concorso italiano nella guerra contro la Germania, Roma, M.A.E. 1946. Citar. da V.
Vailari, op. cit., p. 145 la quale afferma che esso "venne subito distrutto" benché
già pubblicato in più lingue.
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