Page 117 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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MOMENTI DELLA CRISI DEL COMANDO SUPREMO 117
(. . .) Se si concorda nel pensare che il prossimo futuro sarà denso di pericoli,
occorre valutare la situazione con uno sguardo lungimirante e trarne le relati-
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ve conclusioni (Appunto senza titolo 14 maggio 1943). < 9)
Questi, od altrettali e coevi, sono accenni indirettamente politici piut-
tosto insoliti in una documentazione militare. Al qual proposito due os-
servazioni vanno ancora prospettate.
Anzitutto, a parer nostro, i promemoria in questione non possono
fondatamente ricondursi a visioni del generale Castellano, loro materiale
estensore, diverse da quella del capo di S.M.G. Ambrosio. L'idea di un
Castellano in posizione "piu avanzata" di Ambrosio fu accreditata da Ca-
stellano medesimo nei suoi libri del dopoguerra intesi - come è umano
- a costruirsi meriti.<30) Essa però è sprovvista non diciamo di prove ma
persino di probabilità maggiori di quante ne abbia invece il fatto che Am-
brosio- d'accordo con Castellano - preferisse magari che i propri orien-
tamenti di fondo potessero all'occorrenza essere gabellati a qualche sguardo
incompetente per suggerimenti individuali di un inferiore. Mentre chi ab-
bia anche sommaria conoscenza di come lavorano i comandi sa bene che
un subordinato desideroso di rivoluzionare le vedute del proprio superio-
re difficilmente si affiderà alla documentazione ufficiale ma ricorrerà a
esortazioni più dirette e non destinate all'archivio.
Inoltre questi promemoria, rappresentativi di una visione realistica
e ben ponderata, non erano ciechi rispetto a sintomi che facessero pensa-
re a ritardi o attenuazioni della minaccia anglo-americana all'Italia. Indizi
del genere erano anzi considerati indicatori preziosi per evitare mosse pre-
mature, pericolosi sbagli nei tempi. Va dunque letto in questa luce, con-
fermata del resto dal suo letterale tenore, il documento 21 maggio 1943
(supra nota 29) nel quale, prendendo spunto da un discorso di Churchill,
si considera l'eventualità che il peso principale dello sforzo bellico anglo-
americano possa spostarsi dall'Europa al Pacifico. Alquanto fuori luogo
sembra dedurne invece un capovolgimento della ben radicata convinzio-
ne che la rottura dell'alleanza e la pace separata fossero ormai l'unica via
d'uscita per il paese.<30
(29) I documenti in data 17 febbraio, l 0 , 11 marzo e 14 maggio sono in N.A.R.S. alle
collocazioni indicate in nota 11. Quello 21 maggio 1943 citato oltre è in N .A.R.S
T 821, ree! 128, frames 01034-01036.
(30) G. Castellano, Come firmai l'armistizio di Cassibi/e, Milano, Mondadori, 1945, e La
guerra continua, Milano, Rizzoli, 1963.
(3 1) Così E. Aga Rossi nel suo, per altri aspetti interessante, Un'a nazione allo sbando, cit.,
p. 45-46.
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