Page 119 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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MOMENTI  DELLA  CRISI  DEL  COMANDO SUPREMO                       119

                 (. . .) La Spagna è ancora una carta nel nostro gioco  -  malgrado le oscillazio-
                 ni della politica di Franco  -  e credo che potrebbe avere una parte importan-
                 tissima  il giorno  in  cui  ci permettesse  attraverso  il suo  territorio  di prendere
                 alle spalle tutto lo  schieramento anglo-americano nell'Africa del Nord.  Miri-
                 sulta  che  i  nemici  temono  una  mossa  del genere.
                 Nella  risposta del  14 marzo  successivo  il  Fi.ihrer  non  degnò di  una
            sola  parola  il  suggerimento  di  Mussolini.  Ma  questi  tornò  alla  carica  il
            successivo  26 marzo;
                 (. . .)  Perché la spedizione anglo-americana nel Nord-Africa diventi una cata-
                 strofe  bisogna:
                 a)  resistere in Tunisia sino all'estremo.  Ed è per rendere possibile questa resi-
                    stenza  che  Vi  ho fatto  la  richiesta  urgente  di  un  rinforzo  aereo;
                 b)  piombare a tergo  degli anglo-americani attraverso la Spagna e il Marocco
                    spagnolo;
                 c)  occupare nello stesso tempo le  Baleari per dare all'Asse il controllo assoluto
                    del Mediterraneo  Occidentale. Il giorno in cui il primo reparto  motocoraz-
                    zato  tedesco  giunge  a  tergo  di  Gibilterra,  la flotta  inglese  deve  sloggiare
                    e non può  andare ad Alessandria se  noi  dominiamo  ancora  il canale di
                    Sicilia.  Anche senza la conquista della roccia di Gibilterra, noi avremmo
                    -  coi  cannoni  a  lunga gittata  -  il controllo  dello  Stretto  e cogli  aerei
                    il controllo anche di tutti i porti atlantici che servono agli americani.  Bloc-
                    cati i rifornimenti, la sorte delle truppe anglo-franco-americane sarebbe se-
                    gnata.  Quella che io  Vi propongo è una mossa audace, ma avete dato troppe
                    prove di audacia perché questa non  Vi interessi e del resto- sin dal tempo
                    dei  romani  si  diceva  -  la fortuna  aiuta gli  audaci.
                 Resta a domandarsi:  che cosa farà la Spagna? Niente.  Non si opporrà perché
                 non può farlo.  Non  si opporrà perché una manovra del genere, è anche a  suo
                vantaggio.  La  Spagna  lascerà fare.  Del resto  la  Spagna  sa  che  le  Azzorre
                portoghesi sono  state praticamente occupate dagli  anglo-americani ed è ormai
                chiaro il pericolo che gli anglo-americani sbarchino in Portogallo, dove del re-
                sto  gli aerei  nemici fanno  regolarmente  scalo.
                 Questa  manovra che dovrebbe  avere naturalmente carattere di fulmineità,  ri-
                darebbe all'Asse l'iniziativa in quel mare che sarà decisivo per le  sorti della
                guerra e permetterà all'Italia di marciare- come incrollabilmente vuole-
                con  la Germania sino in fondo.  Ora l'Italia ha resistito e resiste alle pressioni
                di due colossi, più i francesi, ma, io credo, che siate il primo a render Vi conto,









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