Page 120 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 120
120 LUCIO CEVA
che una posizione di difensiva, senza più alcuna possibile iniziativa, è condan-
nata presto o tardi all'esaurimento. (35)
Prescindendo dall'accenno finale al possibile "esaurimento" dell'Ita-
lia (sintomatico ma estraneo al nostro tema), e considerata in se stessa la
proposta strategica del duce era davvero campata in aria.
Nell'inverno 1940-1941la prevista calata tedesca dalla Spagna (ope-
razione Felix) avrebbe significato non solo la presa di Gibilterra ma anche
la chiusura definitiva del Mediterraneo occidentale alla flotta britannica.
La base mediterranea meno lontana sarebbe stata la vulnerabile Malta che
solitamente era alimentata proprio via Gibilterra. In Atlantico non vi sa-
rebbero piu state basi britanniche tra Plymouth a Freetown. È vero che
i britannici speravano di rimediare, occorrendo, a tale spiacevolissima si-
tuazione conquistando a spese di Spagna e Portogallo le Azzorre, Madera
e le Canarie.<36) Ma pur se tali conquiste fossero riuscite (anche i tedeschi
programmavano spedizioni nelle stesse isole), esse avrebbero forse rim-
piazzato le valenze atlantiche di Gibilterra, non certo quelle mediterra-
nee. Perciò, considerando altresì la forza della Luftwaffe di allora (se ne
ebbe una dimostrazione pochi mesi dopo nelle acque di Creta), il passag-
gio di unità tedesche in Marocco spagnolo non avrebbe presentato parti-
colari difficoltà.
Che cosa sopravviveva di questa situazione nel 1943?
Non la forza della Luftwalfe e neppure quella dell'Esercito tedesco sia
in loro stessi sia in conseguenza del prevalente impegno all'Est.
Non la mancanza, per il nemico, di altre basi navali. Adesso ne aveva
di eccellenti e molto prossime sia in Atlantico (Casablanca, Port Lyautey
ecc.) sia in Mediterraneo (Mers el Kébir, Algeri ecc.). Inoltre sui campi
marocchini e algerini erano schierati reparti aeronautici ormai ben più
poderosi di quanto la Luftwaffe avrebbe potuto radunare.
(35) D.D.I., IX, X, n. 95 (p. 128-132) e n. 159 (p. 199-200). Hitler nella lettera a Mus-
solini del 14 marzo non vi accennò neppure (D.D.l., IX, X, n. 116, p . 149-152).
(36) I britannici stessi ritenevano difficile una difesa di Gibilterra e avevano radunato
in patria un contingente di 24 000 uomini e corrispondente naviglio per tre opera-
zioni dirette a occupare le Azzorre ("Thruster"), Madera ("Springboard") e le Ca-
narie ("Puma"). Tali operazioni (poi riunite in un unico progetto "Pilgrim"), se
riuscite, avrebbero sostituito le funzioni atlantiche di Gibilterra non certo quelle
mediterranee. Vedi J.M.A. Gwyer, Grand Strategy, Londra, HMSO, 1964, vol. II,
parte I, p. 5-8.
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 120 03/03/16 16:48

