Page 287 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               uno sbarco che molto probabilmente avrebbero attuato quando cioé la Ger-
               mania sarebbe stata  impegnata all'est con  tutte le  sue  forze  e dato l' im-
               menso sviluppo costiero, la deficienza delle difese, la superiorità della flotta
               avversaria e soprattutto la loro superiorità aerea si teme che difficilmente
               il  tentativo  potrà  essere  arginato  e  contenuto.
                   L'impiego in massa delle forze aeree nemiche su tutti i fronti e la me-
               todica offensiva che viene condotta sui territori della Germania e dell'Ita-
               lia ha fatto  diffondere la  convinzione che effettivamente il  nemico abbia
               raggiunto una netta superiorità sulle forze aeree dell'Asse, non più in gra-
               do di opporre un'adeguata difesa all'avversario per difetto di apparecchi,
               di  piloti  e  di  armi  idonee.

                   " ...  Si  contesta ai dirigenti politici il diritto di intervenire con la vio-
               lenza verso quelle che non sono manifestazioni di indisciplina né di sov-
               versivismo, ma conseguenze fatali di uno stato di cose creato esclusivamente
               dalla incompetenza e dalla inettitudine di coloro che, occupando posti di
               comando e di  responsabilità, non hanno saputo dare alla nazione né una
               forza  militare né una organizzazione interna né un assetto economico ca-
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               paci  di  resistere  al  collaudo  della  guerra ... ". O  3)
                   Da quanto sopra rapidamente esposto, se  ne deduce che la popola-
               zione italiana viveva nel  1943 in condizioni di estrema difficoltà. Questo
               è vero, ma è altrettanto vero che se  'la guerra continuava', anche 'la vita
               continuava'.  Chi  'poteva'  continuava  ad  andare  in vacanza  a  Cortina  e
               al Forte dei Marmi; i matrimoni che venivano celebrati erano numerosi:
               era facile vedere anche nelle grandi città, non solo nei piccoli paesi, cortei
               nuziali a piedi (era proibito l'uso dell'automobile per cerimonie private)
               raggiungere  la  chiesa  e  il  luogo  di  un  rinfresco  'autarchico'.  Le  signore
               vestivano  con eleganza e le  sarte avevano imparato a  fare  miracoli  rivol-
               tando vecchi vestiti e cappotti. Le  'Terme di Boario' e quelle di 'Recoaro'
               pubblicizzavano sui quotidiani che nel periodo luglio-settembre sarebbero
               rimaste aperte. Il Grand Hotel, ex Kursaal, di Cattolica aveva riaperto per
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               la  stagione balneare,  così  come gli  alri  alberghi  della  costa  riminese. O  l
                   L'azienda  di  Stato  dei  telefoni  pubblicava  bandi concorso  per l'as-
               sunzione di telefonisti-telefoniste e la  Stipel annunciava che in agosto sa-
               rebbero stati  consegnati  agli  abbonati gli  elenchi  telefonici  aggiornati  al



               (113)  Ibid.
               (114)  Cfr.,  Il  Corriere  della  Sera,  11-7-1943.








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