Page 288 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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I  BOMBARDAMENTI  SULLE  CITTÀ  ITALIANE                          287

               maggio 1943: per poterli ricevere si doveva, oltre ad aver pagato la bollet-
               ta, consegnare i vecchi elenchi. Nonostante i bombardamenti, i teatri erano
               aperti anche a Milano, per esempio: Nuto Navarrini recitava nel capoluo-
               go  milanese,  ove  si  esibiva  anche  il  Maestro  Cinico  Angelini  con la  sua
               orchestra e Luciano Tajoli  era già un cantante di successo,  solo  per fare
               qualche nome. Notizie di questo tipo si trovavano quasi sempre nelle pa-
               gine interne, su una o due colonne, in piccoli caratteri, ma rappresentano
               la  documentazione più vivace e attendibile sulle condizioni della  popola-
               zione durante i bombardamenti, così come la  pubblicità, veicolo rivelato-
               re di usi, consumi, domanda e offerta del popolo comune che nonostante
               le bombe e le distruzioni nasceva, amava, sopravviveva e moriva. L'adatta-
               bilità alle varie situazioni è una caratteristica della  natura umana: a  que-
               sto  gli  italiani  e le  italiane  del  1943  aggiunsero  inventiva,  genialità,  un
               pizzico di incoscienza e una grandissima voglia di vivere e di ricomincia-
               re.  Ma l'anno che si  preparava, il  1944, sarebbe stato sotto molti aspetti,
               il più difficile e il più triste: occupazione, tedeschi, resistenza, partigiani,
               fucilazioni,  liberazione.















































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