Page 283 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               proprietari dei  fabbricati,  di  costruire rifugi  anticrollo  o  trasformare  in
               tali quelli già esistenti,  ma si  obietta che tale disposizione oltre ad essere
               intempestiva  in  quanto sarebbe  dovuto  essere  attuata  molto  tempo  pri-
               ma, incontrerà, non poche difficoltà di pratica realizzazione, per la grave
               deficienza  dei  materiali  da  costruzione".

                   Più che la  costruzione di  rifugi  anticrollo  ad opera dei  singoli  pro-
               prietari di casa, la  popolazione avrebbe apprezzato quella di  rifugi pub-
               blici a prova di bomba che potessero effettivamente garantire l' incolumità
               della  massa.006)
                   Vi era poi il problema degli alloggi sfitti o vuoti da requisire: la spe-
               culazione era forte sia nelle campagne che  nelle città, ma era anche note-
               vole la difficoltà da parte delle autorità, se non l'impossibilità, di discernere
               quali  erano gli  alloggi  sfitti,  quali  quelli  a  disposizione di  sfollati,  quali
               quelli  assegnabili  ai  sinistrati  dei  bombardamenti.
                   Altro problema di complessa soluzione era quello del pendolarismo
               degli  sfollati dalle campagne alle città, per lavoro,  relativamente all' orga-
               nizzazione dei trasporti: i continui bombardamenti e mitragliamenti ave-
               vano messo fuori  uso,  specialmente nella  seconda metà del  1943, la  rete
               ferroviaria;  avevano  distrutto  ponti  e  ridotto  in  modo  grave  il  parco-
               macchine ferroviario e automobilistico dell'Italia in guerra. Lo spirito della
               popolazione che viveva nella provincia risentiva indubbiamente delle mag-
               giori difficoltà che lo sfollamento aveva provocato nel campo dell'alimen-
               tazione  dei  trasporti  e  del  combustibile,  e  era  sempre  più  depresso.
                   Un ulteriore problema forse  minimo, ma certo di  importanza nella
               vita dei giovani di allora, connesso allo sfollamento era la difficoltà da parte
               degli universitari di frequentare le lezioni e fare gli esami nelle facoltà col-
               pite dalle offese aeree;  tale difficoltà riguardava ovviamente anche il pro-
               blema degli esami di stato e la  sede dove sostenerli. Napoli, ad esempio,
               tradizionalmente sede dell'esame di stato per l'architettura, fu  dichiarata
               non agibile e al  suo posto fu  inclusa invece nella lista ufficiale la  città di
               Firenze, ma non era semplice raggiungere il capoluogo toscano per parte-
               cipare  a  quell'esame,  in  tempi  così  tra vagliati.
                   Nel  1943  le  scuole  chiusero,  nella  maggior  parte d'Italia  in  aprile:
               tutti gli studenti furono promossi. Le scuole di Messina invece furono chiuse



               (106)  ACS,  SPD,  CR,  b.  174,  f.  43 .








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