Page 280 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 280
I BOMBARDAMENTI SULLE CITTÀ ITALIANE 279
Tunisia ... ". Molti erano convinti che i combattimenti erano il segnale chiaro
della futura offensiva anglo-americana.OOl) I numerosi profughi che era-
no affluiti nella Capitale, convinti che non sarebbe stata attaccata dagli
anglo-americani avevano ben rappresentato quale era lo stato d'animo delle
popolazioni colpite dall'offensiva aerea nemica. Questa constatazione del-
la gravità della situazione diventava ancora più seria quando ci si riferiva
a popolazioni settentrionali alle quali venivano riconosciute particolari doti
di coraggio e di fermezza, forse superiori a quelle di altre regioni: se, no-
nostante tutto, erano in esse palesi i segni dell'abbattimento, la situazione
era molto difficile. Non a torto dunque il nemico aveva insistito e avrebbe
maggiormente insistito in seguito, in questa forma di debilitazione fisica
e psicologica del popolo con violenti e intensi bombardamenti.
Lo sfollamento, sebbene necessario per evitare un gran numero di
vittime civili, comportava non pochi problemi logistici e di sicurezza, ol-
tre alle già ricordate facili condizioni per reati contro il patrimonio. Non
era facile 'sfollare': come e dove poter trovare un alloggio in tempi brevi
nelle campagne e nelle piccole cittadine; con quali denari pagarlo; mante-
nere due abitazioni? Affinché fosse dato modo anche alla popolazione meno
abbiente di sgomberare dai grandi centri urbani, facevano notare soprat-
tutto polizia e carabinieri, dovevano venire energicamente combattute tutte
le forme di esosa speculazione nelle campagne e nelle piccole cittadine,
forse doveva essere "stimolato quello spirito di fratellanza che oggi appa-
re sopraffatto da cinico egoismo": così si può leggere in un promemoria
2
al Duce del 31-1-1943.0° )
Se nel gennaio del 1943, a Torino, come in altre città del Nord, col
rientro di molti sfollati durante una lunga pausa nella serie delle incursio-
ni aeree, si era potuta avvertire una sensibile ripresa dell'attività cittadi-
na, i problemi logistico-abitazionali erano molti e per favorire il ritorno
alla normalità occorreva, nella sintesi presentata al Duce "regolare con
apposite norme i rapporti tra inquilini e padroni di casa, circa il paga-
mento degli affitti e degli alloggi danneggiati e non ancora riparati.
Gli inquilini vogliono pagare di meno mentre i padroni non accon-
sentono a ridurre i fitti; - rendere più sollecite le verifiche da parte del
Genio civile degli stabili danneggiati affinché i proprietari possano al più
(101) Cfr. ACS, SPD, CR, b. 174, f. 43, promemoria al Duce del 14, del 21 e del 28
marzo 1943, contenenti informazioni dettagliate raccolte nella Capitale.
(102) Ibid.
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 279 03/03/16 16:57

