Page 277 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               quasi totalmente della caccia, l'unica arma veramente idonea a abbattere
               gli  apparecchi  di  bombardamento.  È diffusa  la  persuasione  che  Milano
               sarà ancora attaccata dal nemico, che intende paralizzare completamente
               l'attività  produttiva. (98)
                    Si  pensava al  riguardo che,  se  i risultati  dei  bombardamenti anglo-
               americani fossero stati pari a quelli fino a quel momento conseguiti a To-
               rino e a Genova, tutta l'industria e il commercio avrebbero potuto risentire
               di ulteriori gravissimi danni materiali, senza tenere conto delle conseguenze
               catastrofiche  di  carattere  psicologico  sulla  popolazione.
                    Spesso l'arrivo di forti  contingenti dell'artiglieria contraerea tedesca
               aveva alquanto risollevato la  speranza dei  più che si  potessero attenuare
               le conseguenze delle incursioni aeree nemiche; tuttavia la maggioranza della
               popolazione,  che aveva  continuamente espresso  riserve sulla  nostra con-
               traerea non certo efficiente, ricordando i danni subiti da diverse città te-
               desche pur molto ben difese, non era particolarmente ottimista nei confronti
               del futuro,  poiché la  superiorità aerea anglo-americana poteva far  ragio-
               nevolmente  prevedere ulteriori incursioni  con un  notevolissimo  numero
               di  aeroplani,  anche  a  costo  di  notevoli  perdite.
                    Dopo il turbamento causato dalle offese aeree nemiche il ritmo della
               vita andava spesso gradualmente riprendendo, man mano che le autorità,
               per una parte ma soprattutto lo spirito di organizzazione dei singoli risol-
               vevano,  sia  pur parzialmente,  i  numerosi  problemi sorti  dalla  nuova  si-
               tuazione.  Se  l'arrivo  delle  truppe germaniche  della  specialità  contraerea
               a Genova come a Milano, aveva destato al momento, in tutti un certo sen-
               so di sicurezza, allo stesso tempo l'orgoglio nazionale ne era stato colpito
               e il  fatto  aveva contribuito in parte all'ulteriore depressione dello  spirito
               pubblico.
                    Vi erano zone,  come per Genova, ove gli  effetti delle  incursioni  ne-
               miche assai gravi per il numero delle vittime e per le distruzioni di caseg-
               giati, erano stati invece molto limitati, per ciò che riguardava le importanti
               zone industriali pur essendo state distrutte e danneggiate numerosissime
               aziende industriali, come i Cantieri del Tirreno e le Officine Allestimento
               Riparazioni navi e in altre zone cittadine danni molto gravi avevano sof-
               ferto gli impianti Radio Marconi, la fabbrica di biscotti Saiwa, la fonderia
               dell'acciaio e il reparto modellisti dello Stabilimento Campi della Società


               (98)  Ibid.:  Relazione  sulla provincia  di  Milano,  febbraio  1943.









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