Page 282 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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I  BOMBARDAMENTI  SULLE  CITTÀ  ITALIANE                          281

               cessione del sussidio ad alcune zone e negato ad altre; era stata varata an-
               che la  sospensione  della  riscossione  delle  tasse  nelle  zone  maggiormente
               colpite agli inizi del 1943 e lo sgravio dei tributi locali per i sinistrati dalle
               incursioni aeree, ma rimaneva il fatto grave della  difficoltà estrema della
               ricostruzione delle abitazioni, se  non fosse altro per la grande quantità di
               pratiche burocratiche da sbrigare sia pure in tempi così difficili gli adem-
               pimenti da fare presso il Genio civile erano moltissimi e, secondo la stampa
               dell'epoca,  solo gli  speculatori riuscivano  a gestire un problema tale. < 104 >
                   Solamente nel febbraio  1943 il governo si avvide che il problema dei
               ricoveri contro le bombe si era fatto grave e veniva profondamente sentito
               in molte fasce sociali, specialmente in quelle più deboli, perché alcuni ri-
               coveri  erano stati resi  tali  con adattamenti di  fortuna:  quando le  bombe
               iniziarono a cadere con distruttiva densità, l'esperienza chiarì che tali ri-
               coveri non erano e non potevano essere sicuri. Chi invece aveva avuto mezzi
               economici a disposizione aveva potuto adattare cantine o magazzini inter-
               rati in modo utile e efficace. Il 16 febbraio  1943 il Governo emanò severe
               regole per la costruzione di  nuovi ricoveri o per l'adattamento di cantine
               allo scopo di costituire un valido ricovero e per poter ottenere la certifica-
               zione di idoneità anticrollo dello stesso, ma in realtà obbligava a progetta-
               re delle opere edili di trasformazione quando ormai non era più possibile
               attuarle per mancanza di materia prima necessaria.<  105 l  L'obbligo di con-
               segna delle planimetrie dei rifugi con le relative proposte per la sicurezza,
               pur obiettivamente utile e ragionevole, complicava la vita a quei cittadini
               che erano riusciti ad adattare a  rifugio delle  cantine e che  non sapevano
               come rispondere a  questi obblighi, se  non altro  per mancanza di denaro
               liquido col quale provvedere al pagamento dei geometri e muratori neces-
               sari  per  attendere  a  quanto  disposto  dallo  Stato.
                   Si notava infatti nel quadro generale della situazione per la provincia
               di Torino nel febbraio  del  1943 predisposto dai carabinieri:  "La ripresa
               dei bombardamenti aerei sulle principali città italiane, fa  riaffiorare il pro-
               blema dei rifugi cittadini, ritenuti inefficaci rispetto al  potere distruttivo
               delle bombe generalmente impiegate dal nemico. È invero di questi giorni
               la  pubblicazione di  un  decreto legge  nel  quale si  dispone l'obbligo  per i


               (104)  Cfr. La Stampa  del  1-1·1943, del2-1-1943 e del6·1-1943, in particolare e Il Cor-
                    riere  della  Sera  lungo  tutto  l'arco  del  1943,
               (105)  Il  testo  del  decreto  e le  norme di  applicazione  sono  riportate  in  Il Corriere  della
                    Sera,  1-3·1943. Il decreto era stato ampiamente commentato e criticato sullo stes·
                    so  quotidiano  il  24·2.








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