Page 327 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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                che  tuttavia  potevano trovare  un  impiego  solo  nella  ricognizione,  ruolo
                per  il  quale  furono  originariamente studiati,  e  nell'addestramento  degli
                equipaggi di apparecchi plurimotori, scopo per cui vennero ordinati in 950
                esemplari dalla Luftwaffe  nell'agosto  del  1942. Il tentativo di  impiegarli
                in qualche altro ruolo per sfruttare la potenzialità delle industrie del grup-
                po Caproni, ma anche quello  di  ovviare ad alcuni gravi inconvenienti,< 26 )
                portò  anche  in  questo  caso  a  una  serie  interminabile  di  modifiche.<m

                     Ancor più impropria risulta la storia del Fiat CR.42. Era stato, infat-
                ti, ordinato in serie ufficiosamente in 200 esemplari con il fg. n.  6/01007
                del 16 febbraio  1938 stilato dall'Ufficio produzione e studi della Direzio-
                ne Generale delle Costruzioni Aeronautiche, dopo che il12 gennaio 1938,
                con fg.  n. 30108, l'Ufficio di S.M. della Regia Aeronautica ne aveva auto-
                rizzato la costruzione del prototipo, quale trasformazione del velivolo spe-
                rimentale Fiat CR.41, ordinato con il  contratto n. 2328 del 4.5.1933 di
                Lire  630000 approvato  con  decreto  n.  484  del  1°.6.1933.
                     Agli atti risulta, inoltre, che il CR.41, rifiutato dalla Regia Aeronau-
                tica, venne proposto senza successo nel  1936 in Belgio e,  nuovamente ri-
                fiutato, scelto come «velivolo d'immediata transizione tra il CR.32 bis ed
                i prossimi prototipi» con la  trasformazione in bi-arma,  elica  a  passo va-
                riabile  e  il  motore  Fiat A.74,  come  dal  citato  fg.  n.  30108.< 28 )
                     Quindi, se  da un punto di vista progettuale si  poteva parlare di  un
                velivolo vecchio  ormai di  almeno  dieci anni, l'età dei  singoli  apparecchi
                non  poteva essere  superiore ai  tre anni. Non si  dimentichi,  inoltre,  che
                con  contratto  n.  3461  del  3  settembre  1942,  per  un  importo  di  Lire
                519873 72 approvato con decreto n. 240 del 5 dicembre 1942, erano stati
                appena ordinati all'Aeronautica  d'Italia altri  150 CR.42  e altrettanti  ne
                vennero successivamente ordinati il6 marzo 1943 con contratto n.  3512,
                per un importo di  Lire  52 680 536 approvato con  decreto  n. 493  dell'8
                marzo  1943.
                     Quest'ultima incredibile commessa, tuttavia, ben si comprende se ana-
                lizziamo il proseguio del discorso di  Mussolini  che evitò  di trattare tutte


                (26)  Il  principale era  costituito  dalla  cabina  di  pilotaggio  completamente vetrata,  che
                    dava  luogo  a  fenomeni  di  aberrazioni  visive.
                (27)  Si  veda, in merito, F.  Minniti, "La politica industriale del Ministero dell' Aeronau-
                    tica.  Mercato,  pianificazione, sviluppo (1935-1943)", parte seconda, in Storia con-
                    temporanea,  1981,  n.  2,  p.  271-312,  in  particolare  p.  271  e  sg.
                (28)  Il velivolo Fiat venne presentato alle prove di Guidonia il due settembre  1938, ma
                    il  primo  contratto  di  costruzione,  relativo  ai  citati  200 aeroplani,  venne  firmato
                    il  17  maggio  1940 per  un  importo  di  Lire  61 400 000.








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