Page 330 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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L'INDUSTRJA BELLICA PRJMA DELL'OTTO SETTEMBRE 329
Il l febbraio 1943, il maresciallo d'Italia Ugo Cavallero, primo por-
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tavoce delle esigenze avanzate dalle tre Forze Armate, veniva sostituito dal
generale Vittorio Ambrosia, già Capo di Stato Maggiore del Regio Eserci-
to. Sempre nel febbraio il Fabbriguerra di Favagrossa veniva trasformato
in Ministero, divenendo l'unico organo responsabile delle commesse del-
l'Esercito e di quelle non specializzate dell'Aeronautica e della Marina.
Nel marzo nascevano, poi, i comitati per i vari settori produttivi del-
l'industria bellica, in cui erano rappresentate tutte le ditte dei vari rami
attraverso i dirigenti di maggior spicco.
Con la creazione del Miproguerra e dei Comitati, gli Stati Maggiori
vennero di fatto privati di ogni possibilità di controllo sulla produzione
bellica. Ufficialmente, si voleva ricreare il clima dei Comitati di mobilita-
zione regionale, che, nel bene e nel male, erano stati la mossa vine<mte
durante la prima guerra mondiale. L'armistizio non permise, tuttavia, la
verifica della validità di questo tentativo. Mancò, infatti, il tempo tecnico
per incidere sulla qualità e quantità dei prodotti dell'industria bellica.
Tuttavia, a solo titolo di esempio, i cinque mesi da marzo a luglio
1943 furono sufficienti alle industrie per assegnarsi, attraverso i Comitati
in cui erano rappresentate, commesse per oltre 6300 velivoli da caccia,
950 bombardieri, almeno 250 velivoli da trasporto e 185 velivoli scuola,
quando il gettito mensile non aveva mai superato i 300 apparecchi di ogni
tipo e categoria.
Sicuramente questa abbondanza di ordini non ebbe alcun riflesso sul
potenziamento dei reparti della Regia Aeronautica, ma una non trascura-
bile ricaduta sulle industrie. La sola Fiat Aeritalia, per la sola commessa
per 600 velivoli Fiat G.55 (lettera di commessa n. 1402 del9 agosto 1943)
con 2320 motori DB 605 (lettere d'ordine n. 3895 bis del 7 dicembre
1942 e n. 4351 del 7 marzo 1943) per un ammontare totale della fornitura
di Lire l 414 9 36 800, si trovò a essere debitrice nei confronti del Mini-
stero Difesa Aeronautica per Lire 384 552 994 a fronte di Lire 410 102 934
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incassate sotto forma di anticipi e acconti per le progettate costruzioni.< 9>
(29) A.U.S.S.M.A., cart. Sistemazione contratti Fiat G. 55, Direzione generale delle costru-
zioni e degli approvvigionamenti a Commissariato per la sistemazione e liquidazio-
ne dei contratti di guerra, lettera, Roma, 31 ottobre 1949.
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