Page 335 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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               e in particolare con le imprese industriali, ovvero, è forse opportuno sot-
               tolinearlo,  sia  con  i tecnici  e i  dirigenti,  sia  con le  maestranze dei  paesi
               occupati. Un diverso rapporto -val la  pena di  notare che in Francia la
               svolta in questo senso si attua proprio nel settembre 1943 -peraltro re-
               so possibile in Italia, dopo l'armistizio, proprio dall'esperienza che tecnici
               e militari tedeschi  avevano  maturato nel  corso  della  precedente occupa-
                                                                   5
               zione  di  altri  territori  sviluppati  in  senso  industriale. < >
                    È utile sottolineare la  coesistenza, per tutta la guerra, di queste due
               linee che "non furono certo sempre reciprocamente compatibili", e si tra-
               dussero inevitabilmente in una politica economica "spesso confusa e con-
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               traddittoria" .< > E  questo  perché gran  parte  degli  studi  italiani  sulle  vi-
               cende successive all'armistizio ha  in particolare insistito su  uno soltanto
               di questi due momenti, interpretando prevalentemente la politica dell' oc-
               cupante in termini di  "saccheggio" indiscriminato delle risorse.  In parti-
               colare è poi mancato un esame che ponesse in relazione le diverse iniziative
               tedesche  e le  fasi  della  guerra  nel  suo  complesso  e  sul  fronte  italiano  m
               particolare.


               La produzione bellica e 1'8  settembre
                    Come si è detto, le ricerche storiche condotte sui venti mesi successi-
               vi  all'8 settembre hanno riservato scarsissima attenzione alle vicende del-
               l' industria italiana, sia per quanto riguarda la produzione bellica in senso
               stretto, sia per l'economia di guerra e le  scelte della classe dirigente indu-
               striale  e  finanziaria  nel  tramonto  dell'era  fascista. m

                   Nella maggioranza dei casi, l'interpretazione delle relazioni instaura-
               te  tra  fornitori  e  forze  armate  repubblicane  e tedesche  è stata  condotta
               sulla base delle vicende che si  dipanarono a partire dall'estate del  1944,


               (5)  A.  S.  Milward,  The  New  Order  and the  French  Economy,  Oxford,  Claredon,  1970.
               (6)  Anche,  sottolinea  Milward,  Guerra, economia  e società  1939-1945,  cit., p.  133, per "i
                  contrasti di indirizzo all'interno del Partito nazionalsocialista e la tendenza a creare
                  governi  di  occupazione  con  un  notevole  grado  di  autonomia  decisionale".
               (7)  Lo  ha  di  recente  sottolineato  E.  Collotti:  "Gli  esempi  [delle  ricerche  da  condurre}
                  si  potrebbero moltiplicare, dal problema generale del collaborazionismo alle relazio·
                  ni tra il mondo industriale italiano e le autorità tedesche, per citare due nuclei tema·
                  tici  di  rilievo,  i momenti che attendono ancora di essere approfonditi costituiscono
                  di per sé un campo potenziale di lavoro assai rilevante" (E.  Colloni, "L'occupazione
                  tedesca in Italia negli anni  1943-1945" , in I. Tognarini (a  cura di), Guerra di stermi-
                  nio e resistenza.  La provincia di Arezzo, Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1990, p.  38).









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