Page 339 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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che producevano beni di interesse per il Reich, con pagamenti fatti sia
dai tedeschi, sia, in seguito, dalla R.S.I. Una linea di condotta confermata
a cavallo del nuovo anno, quando il consolidamento del fronte rese più
realistica l'organizzazione dell'economia italiana in relazione allo sforzo
bellico. (l B) In ogni caso, l'importanza delle risorse ottenibili in Italia ri-
sultava accresciuta per i rovesci militari sul fronte orientale e la correlata
perdita di territori integrati nell'economia di guerra.
Sarebbe quindi riduttivo valutare il contributo dell'industria italiana
alla guerra limitandosi a considerare il saccheggio attuato dai diversi co-
mandi e enti tedeschi subito dopo l'armistizio, nonostante le direttive di
Hitler riguardanti il prelievo di merci contro pagamento e le requisizio-
20
ni.09) Non perché le requisizioni non sianostate di ingenti dimensioni < >
- dal momento che anzi diverse autorità del Reich si stupirono per l'in-
gente massa di materiali che venne reperita in Italia, particolarmente pre-
ziosa in una fase in cui era sempre più difficile soddisfare le necessità delle
Forze Armate tedesche - ma perché, accanto al saccheggio indiscrimina-
to, va evidenziata un'altra politica, che - come più di vent'anni fa ha
scritto Massimo Ilardi- "non differiva molto [ ... } da quanto la Germa-
nia andava praticando verso i paesi occupati. Linee ben individuate di
questa azione erano: l) l'acquisto eccezionale di ogni risorsa disponibile
in Italia (acquisto di viscose grezze per cifre enormi che non corrisponde-
vano alle effettive necessità del consumo germanico, ma che in gran parte
erano destinate all'immagazzinamento, previa lavorazione di rifinitura, o
al rilancio sui mercati ad integrazione della produzione tedesca; acquisto
di tessuti di ogni genere, incetta continua di prodotti agricoli o dell'indu-
stria agricola che erano, è vero, convogliati in massima parte a soddisfare
le esigenze del mercato interno, ma tuttavia, dato il loro volume, rientra-
vano nel quadro generale dell'assorbimento). [ ... } 2) conquista dell'indu-
(18) Cfr. M. Rieder, Aspetti economici dell'occupazione tedesca in Italia, cit.
(19) Cfr. A. Massignani, 8 settembre 1943. Il Terzo Reich e l'industria italiana, cit. e M.
Rieder, Zwischen Bundnis und Ausbeutung. Der deutsche Zugriff auf das norditalienische
Wirtschaftspotential 1943-1945, cit.
(20) Per i dati, esposti da Jodl nel corso della conferenza svolta si a Monaco il 7 novem-
bre 1943, si rimanda a E. Collotti, L 'amministrazione tedesca dell'Italia occupata, cit.,
p. 79-82. Ulteriori elementi in Gerhard Schreiber, l militari italiani internati nei cam-
pi di concentramento del Terzo Reich. Traditi, disprezzati, dimenticati, Roma, U.S.S.M.E.,
1992 (ed. orig. Miinchen, 1989), p. 283 e sg. e in A. Massignani, 8 settembre 1943.
Il Terzo Reich e l'industria italiana, cit.
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