Page 334 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
P. 334
L'INDUSTRIA BELLICA ITALIANA DOPO L'OTTO SETTEMBRE 333
mente a partire da motivazioni di ordine commerciale e riguardanti la ri-
cerca di materie prime, non conseguì tuttavia mai il controllo di econo-
mie sviluppate sotto il profilo industriale.
Del tutto diverso si presenta invece il caso della Germania nazista,
che, arrivando ad occupare paesi come la Cecoslovacchia, la Francia e il
Belgio - diversi sono i meccanismi di sfruttamento attuati nei paesi del-
l'Europa orientale soggetti al controllo del Terzo Reich - poté controlla-
re nazioni sviluppate, seppure in maniera diversa, sotto il profilo industriale.
Secondo Milward, " nella strategia del Blitzkrieg fu implicito che i territo-
ri occupati erano visti in ultima analisi come fonti di bottino economico
oppure, in presenza di una più forte pressione degli interessi affaristici
o nei casi in cui le deficienze della Germania fossero apparse più evidenti,
come più regolari e stabili fonti di approvvigionamento per l'economia
tedesca''. <3>
L'occupazione tedesca dell'Italia si colloca nella fase in cui, tramon-
tata con il 1941 la possibilità di conseguire una vittoria in breve tempo,
era stata definitivamente messa da parte la visione delle economie delle
altre nazioni come sistemi da sfruttare allo scopo di disporre di risorse
aggiuntive (materie prime, beni, impianti, manodopera) "in grado di of-
frire un sostegno immediato allo sforzo bellico tedesco [ ... }. Gli occupanti
tedeschi da allora concentrarono il proprio interesse sull'organizzazione
di un sistema di consistenti e continui contributi da parte dei territori oc-
4
cupati a favore dell'economia di guerra tedesca".< >
Nella primavera-estate 1942 il Ministero della Produzione bellica or-
ganizzò quindi il passaggio da uno sfruttamento a breve termine essen-
zialmente analogo alla pura razzia delle risorse utili allo sforzo militare,
all'integrazione sul lungo periodo dello sforzo economico dei diversi pae-
si. Integrazione altrettanto subordinata agli obiettivi espansionistici tede-
schi, ma richiedente, evidentemente, un diverso rapporto con le economie
segue nota
distanza dalla guerra fascista quanto il diverso comportamento al di là e al di qua
delle Alpi" "Ripercussioni sociali ed economiche della guerra con la Francia in Pie-
monte, 1940-1943", in Mezzosecolo. Materiali di ricerca storica, n. 3, 1982, p. 163. Si
veda comunque tutto il saggio per le importanti valutazioni sull'argomento).
(3) A. S. Milward, Guerra, economia e società 1939-1945, Milano, Etas, 1983 (ed. orig. Lon-
don, Allen Lane, 1977), p. 129.
(4) A. S. Milward, Guerra, economia e società 1939-1945, cit., p. 132.
I-VOLUME-quarto-anno-1994.indd 333 03/03/16 17:00

