Page 329 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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                    Si  deve fare  solamente eccezioni  per quei casi  nei  quali la  necessità
                    appare evidentissima e dove si  tratti di  individui che hanno incari-
                    chi di carattere sedentario territoriale. Così io ho ammesso l' eccezio-
                    ne,  per  certi  ufficiali  che  erano  necessari  per  alcune  sezioni  del
                    Consiglio Nazionale delle Ricerche, a condizione che fossero tratti da
                    quelli adibiti ai depositi, o agli  uffici,  cioè adibiti a funzioni  non di
                    carattere  operativo.
                    [ ...  }Stiamo facendo l'esperimento della mobilitazione civile e dell'im-
                    piego  della  manodopera  femminile,  per  rendere  disponibile  degli
                    uomini.
                    È da tenere presente che  abbiamo già  100 000 caduti,  35 -:- 40 000
                    mutilati, 270 000 prigionieri e 45 000 dispersi. Abbiamo quindi per-
                    duro  circa  500 000  uomini.
                    [ ... } Ho visto donne saldare e fare il lavoro degli aeroplani. Le donne
                    non possono essere adibite a certe lavorazioni a carattere siderurgico
                    e non possono andare nelle miniere, ma ancl)e in questi settori pos-
                    sono  fare  dei  lavori,  come  a  esempio  nei  piazzali.
                    [ ... } Per finire  il  discorso, bisogna  riconoscere che il generale Fava-
                   grossa ha messo a disposizione delle sufficienti materie prime, il  che
                    dimostra che la sua politica, che molti industriali qualche volta han-
                    no trovato restrittiva, era dettata dalla necessità e dalla comprensione.

                    Prescindendo dalle lodi all'opera di  Favagrossa, ammettiamo la  no-
               stra  assoluta  non  «comprensione» su  come  Mussolini  intendesse attuare
               «l'esperimento della mobilitazione civile» messo in atto dal novembre del
               1942, restringendo le esenzioni, senza un esteso ricorso alla manodopera
               femminile e minorile, non abbassando l'età minima lavorativa e neppure
               estendendo  l'obbligatorietà  delle  dieci  ore  lavorative.
                    A ben vedere non venne accolta nessuna delle richieste degli Stati Mag-
               giori, bollati sia con la qualifica di incapaci per i guai dell'M.15 e la «me-
               tafisica diabolica» delle modifiche ai velivoli, sia con quella di incompetenti
               sulle  questioni  del  lavoro.


               Alcune  sommarie conclusioni
                    Parlando nel passato di cose aeronautiche e terrestri, abbiamo nota-
               to la  singolare coincidenza delle sostituzioni dei nostri capi di Stato Mag-
               giore in occasione di loro concrete proposte di incidere sul funzionamento
               dell'industria  bellica  e  sui  rapporti  di  questa  con  lo  Stato.









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