Page 325 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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                    Occorre, inoltre, puntare sul 90/5 3 che,  oltre a essere ottimo contro
                    gli  aerei  lo  è anche  contro  i  carri  e  serve  anche  per l'accompagna-
                    mento delle fanterie. Le  difficoltà iniziali per metterlo a  punto pare
                    siano  superate.  [ ... }
                    Aeronautica

                    [ ... } Ora, dopo 32 mesi di guerra, costatiamo che la situazione dell'a-
                    viazione  non  è soddisfacente.  Le  cifre  sembrano  confortanti:  4836
                    apparecchi più 4434 scuola. Totale circa 9500. Per la caccia la cifra
                    è di 2413, ma solo  748 sono di pronto impiego. Le  cifre non basta-
                    no. C'è il problema qualitativo e questo vale non solo per gli uomini,
                    che sono veramente magnifici, ma anche per le  macchine.  I Macchi
                    202 sono 168; i Macchi 200, già superati, sono 234. In totale gli ap-
                    parecchi moderni sono 402. Non è una massa, io conto la massa da
                    500 in su. I CR.42 sono 185 e sono superati. Hanno 6-7 anni di vita.
                    Possono  servire  nei  settori  secondari.
                    A v evo già previsto da anni la postazione di cannoni sugli aerei e oggi
                    affermo  che il  problema è solubile.  La  caccia deve avere il  cannone
                    da 20 o da 3 7.  I bombardieri sono  l. 3 51; cifra rispettabile che però
                    si  riduce a pochi tipi moderni. L'S. 79 è buono ma è vecchio. L'S.84
                    è sbagliato;  il  BR.20  è superato.  [ ... }
                    Da noi  si  è fatto  anche qualche  cosa  con  la  costituzione dei gruppi
                    Fiat, Caproni, Sai, Alfa  Romeo. Tuttavia non si  sono superati i 300
                    aerei al  mese. Non è vero  che siano mancate le  materie prime, per-
                    ché Favagrossa ne ha dato sempre per almeno 350. Non si sono avu-
                    ti maggiori risultati, sia perché l'organizzazione industriale è deficiente,
                    sia perché vi è ancora la metafisica diabolica di chi a furia di modifi-
                    che rifa l'aeroplano. Sono  2000  pezzi;  non si  può modificarli tutti,
                    si  arriva alla perfezione quando è inutile. Il tempo che trascorre tra
                    la  presentazione  del  prototipo e la  serie  deve  essere  minimo e  non
                    di  16-18 mesi.  Quando Fougier prese la gestione, gli  dissi che  biso-
                    gnava curare anzitutto la caccia, e in questo campo siamo avanti.  Il
                    Macchi  202  è ottimo  e  si  va  ora  verso  il  Macchi  205  e  il  G. 55; il
                    Re  [2002 o 2005  ?}  è ottimo anche per il bombardamento. Occorre
                    fare  apparecchi analoghi  al  Mosquito  nemico.  Occorre pensare poi
                    all'aviazione da bombardamento diurno  e notturno,  da  bombarda-
                    mento  a  tuffo,  agli  aerosiluranti  e  agli  aeroplani  da  trasporto.
                    Ora abbiamo un programma di ordinazioni che considero molto sod-
                    disfacente; però non dice abbiamo,  ma avremo.  Ora bisogna conside-









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