Page 404 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA  RICOSTRUZIONE  DELLE  FORZE  ARMATE                           403

               loro  fianco  hanno,  dopo  l'armistizio,  presa  l'iniziativa  di  aperti  atti  di
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               guerra" .< >
                   Non era certamente un compito facile,  riconosceva il  Capo di Stato
               Maggiore  Generale  Ambrosia  che  il  14  settembre  scriveva:
                    "Il precipitare degli  eventi ha impedito  di orientare adeguatamente comandi
               e reparti, specie se periferici ed oltre frontiera,  sulla reale,  grave portata degli avve-
               nimenti che hanno determinato un sostanziale mutamento della nostra linea di con-
               datta  nel quadro  della  guerra  in  corso".
                    Da ciò era derivato " ... un accentuato disorientamento ... "  che aveva pro-
               dotto  -  secondo lo  sfumato linguaggio  di  Ambrosia -  " ... atteggiamenti
               non  sempre conformi alla nuova situazione ed alla posizione assunta di fronte  agli

               anglo-americani''.  (5 >
                    All'analisi della  nuova situazione sia Roatta che Ambrosia facevano
               seguire una serie di proposte operative per mettere i " ... comandi e gli enti
               dipendenti ... "  nella condizione migliore per combattere " ... con ogni ener-
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               gia  e  con  ogni  mezzo  .. .l'oppressore tedesco". < >
                    Nel breve volgere  di  pochi giorni la  cessazione delle  ostilità contro
               i tedeschi imposta alle nostre truppe dagli alleati avrebbe posto fine a una
               parte delle preoccupazioni di Ambrosia e Roatta, vanificando tutte le ini-
               ziative operative da loro suggerite con zelo forse un pò tardivo. Col passa-
               re delle settimane, poco alla volta e con qualche delusione, anche il problema
               dell'atteggiamento verso gli ex nemici divenuti "cobelligeranti" si sarebbe
               risolto col progressivo "orientamento" dei nostri soldati. Era invece desti-
               nato a rimanere in piedi in tutta la sua gravità ancora a lungo, il  proble-
               ma delle condizioni di spirito delle truppe, che nelle settimane successive
               si  sarebbe ulteriormente aggravato  a  causa delle  condizioni  di sfacelo  in
               cui versavano i territori amministrati dal governo italiano e della  nuova
               situazione  politico-militare  venutasi  a  creare  con  l'armistizio.
                    Lo  spettacolo  di  disfacimento  morale  e civile  del  paese  seguito  alla
               sconfitta era infatti  quanto  di  meno adatto per incoraggiare  dei giovani


               (4)  A.U.S.S.M.E.,  D.S.  2001, S.M.R.E.  - Rep.  Op.,  12  sett.  '43,  16/V,  "Direttiva per
                  le  operazioni  in  Puglia" ,  al  Comando  7 a  Armata,  ali.  4  a  D.S.
               (5)  A.U.S.S.M.E.,  H5-RR,  b. 4, f.  13/c., C.S. - Rep. Op. 14 sett.  '43,  1074/op., " Orien-
                  tamento  sulla  situazione" ,  a  Capi  di  Stato  Maggiore  R. E.,  R. M.,  R. A.
               (6)  Ibidem;  per Roatta, oltre a S.M.R.E.,  12  sett.,  16/V, cit., Cfr.  15 sett.  '43, 56/V, "Di-
                  sciplina  e  combattività",  a  C.te  7•  Armata,  in  A.U.S.S.M.E.,  D.S.,  2001.








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