Page 405 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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404 GIUSEPPE CONTI
ad assolvere agli obblighi militari e contribuiva da ingigantire lacune vec-
chie e nuove relative alla vita della truppa: lo stato di ozio e di abbandono
nel quale normalmente viveva la massa dei soldati (fatta eccezione per le
truppe ausiliarie al servizio degli alleati, peraltro spesso scontente del trat-
tamento ricevuto), le insoddisfacenti condizioni alimentari e di vestiario,
la lunga permanenza sotto le armi che per molti "anziani" durava ormai
da vari anni.m
Ne risultava fortemente influenzato l'atteggiamento verso la guerra
in corso in Italia, un capitolo che la grande maggioranza considerava chiuso
una volta per tutte, fatta eccezione per coloro i quali avevano le famiglie
al nord ed erano pronti a " .. .impugnare nuovamente le armi per liberare
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i loro paesi e restituire ai loro cari la tranquillità. < l
Il fenomeno, come si può comprendere preoccupava vivamente i ver-
tici militari. All'inizio di novembre il Capo di Stato Maggiore Generale
sentiva il bisogno di una presa di posizione sull'argomento, rivolgendosi
ai capi di Stato Maggiore delle tre armi in questi termini:
''La lunga e sfortunata guerra ed i recenti avvenimenti rapidamente succedu-
tisi hanno provocato in molti disorientamento, dubbi, perplessità, sbandamenti: i più
giovani hanno veduto cadere, da un momento all'altro, gli idoli ai quali erano stati,
fin dalla fanciullezza, abituati a credere; molti degli anziani hanno perduto il ri-
cordo dei tempi passati ... " .
Gli uni e gli altri, però, erano giunti alla stessa conclusione:
'' ... che la nostra azione militare sia terminata e che non resti che attendere
la fine della guerra per iniziare la ricostruzione''. (9)
Era una convinzione estremamente pericolosa che secondo il Capo
di Stato Maggiore Generale occorreva combattere subito con il massimo
tmpegno:
(7) A.U.S.S.M.E., D.S. 3054, C.S.- S.l.M., Centro C.S. Bari, 6 nov. '43, n. 478, a C.S.
- S.l.M. sez. "Bonsignore", all. 3 71 a C. S., D.S.
(8) Cfr. A.U.S.S.M.E., D.S. 3054, C.S. -S.l.M., Centro C.S. Bari, 6 nov. '43, n. 478,
a C.S. - S.l.M. sez. "Bonsignore" ali. 371 a C.S., D.S., che così completava l'analisi:
"I soldati delle regioni meridionali, invece, nella quasi totalità, considerano la guer-
ra come un duro episodio ormai sorpassato, ed anelano solo al congedo per resti-
tuirsi alle loro case". Roatta sin dal 12 settembre segnalava di avere trovato
" ... un'atmosfera del tempo di pace .. .in un grosso presidio ... che probabilmente si
estende a molti altri". Cfr. A.U.S.S.M.E., D.S. 2001, S.M.R.E.- Rep. Op., 12 sett.
'43, 16/V, "Direttiva per le operazioni in Puglia", al Comando 7• Armata, all. 4 a D.S.
(9) A.U.S.S.M.E., D.S. 3054, C.S. - Uff. Op. l nov. '43, 2493/0p., "Educazione mo-
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rale delle truppe", a S.M.R.E., S.M.R.M., S.M.R.A., all. 24 a C.S., D.S.
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