Page 410 - L'Italia in Guerra. Il quarto anno 1943 - Cinquant’anni dopo l’entrata dell’Italia nella 2ª Guerra Mondiale: aspetti e problemi
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LA RICOSTRUZIONE DELLE  FORZE  ARMATE                             409


               La ricostruzione  materiale
                    Non  meno  difficile  appariva  la  ricostruzione  materiale  delle  Forze
               Armate all'indomani  dell'8  settembre.  Gli  ostacoli  innumerevoli e di  di-
               versa natura che presentavano ai vertici militari erano di fatto  riconduci-
               bili a due cause fondamentali. La prima era rappresentata dalle condizioni
               delle  Forze  Armate alla  metà  di  settembre:
               l)  l'Esercito si  era liquefatto e le divisioni disponibili erano male armate
                  e male equipaggiate e le migliori si trovavano in Sardegna e in Corsica.
               2)  l'Aeronautica  era  ridotta  ai  minimi  termini;
               3)  la  Marina si  trovava  nelle  condizioni migliori,  essendo  quasi  intatta,
                  ma  di  fatto  in  mano  agli  alleati.
                    Proprio i rapporti con gli ex nemici rappresentavano l'altro proble-
               ma, poiché da loro dipendeva di fatto  ogni decisione dei nostri comandi
               militari  riguardante  le  Forze  Armate  italiane.
                    Questo il quadro sconfortante tracciato all'inizio di ottobre da Roat-
               ta per il Capo di Stato Maggiore Generale Ambrosio e da questo fatto pro-
                                                               2
               prio  e  presentato  al  Capo  del  Governo  Badoglio.< 5l
                    Da queste  premesse  derivava  una  costatazione  estremamente  reali-
               stica:  c'era poco da illudersi circa le  possibilità di potenziare a breve sca-
               denza  quello  che  nel  suo  colorito linguaggio  Roatta  definiva  il  "capitale
               materiale": cioè la partecipazione efficiente alla lotta contro la Germania.
                    Non  restava  altro  che  curare  il  "capitale morale",  di  cui,  secondo
               il Capo di Stato Maggiore dell'Esercito, disponevamo in abbondanza e che
               consisteva nella aperta ostilità dimostrata dal paese verso i tedeschi e dal-
                                                                                  26
               la  altrettanto  manifesta  volontà  di  fare  causa  comune con gli  alleati. < >
                    Per  fare  questo  occorreva  al  più  presto,  secondo  Roatta,  almeno:
               a)  dare vita  a  un  "Governo vero  e proprio";  anche  per  rispondere  agli
                  attacchi  che  giungevano  dalla  Repubblica  Sociale;
               b)  chiarire  le  posizioni  di  fronte  alla  Germania.


               (25)  Per quanto  riguarda  Roatta,  cfr.  A.U.S.S.M.E.,  D.S.,  3025, f.  "Carteggio del  '43
                   lasciato  dall'Ecc.  Berardi", sf.  "11/M-Varia"; si  tratta di  un dattiloscritto di sette
                   pagine,  senza  intestazione, con  la  dicitura: "All'Eccellenza  Ambrosia" .  Il  testo  di
                   Ambrosia è una sintesi pressoché testuale del precedente, datata 5 ottobre e indiriz-
                   zata  "All'Eccellenza  il  Maresciallo  Pietro  Badoglio-Capo  del  Governo".  A  penna
                   reca  la  scritta,  che  fa  da  titolo,:  "Situazione  del  Paese.  Ottobre  '43 " .  Cfr.  in
                   A.U.S.S.M.E.,  H-5-RR,  b.  l,  f.  22.
               (26)  Ibidem.








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